Home Attualità Aborto: in Italia -52% in 30 anni, 115 mila nel 2010

Aborto: in Italia -52% in 30 anni, 115 mila nel 2010

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Roma, 5 ago. (Adnkronos Salute) – Sempre meno aborti in Italia: nel 2010 sono state effettuate 115.372 interruzioni volontarie di gravidanza (dato provvisorio), con un decremento del 2.7% rispetto al dato definitivo del 2009 (118.579 casi) e un decremento del 50.9% rispetto al 1982, anno in cui si era registrato il più alto ricorso all'Ivg (234.801 casi). E' quanto emerge dalla relazione del ministro della Salute sull'attuazione della legge 194, trasmessa ieri al Parlamento. Analizzando le tabelle del ministero, si nota che la riduzione percentuale più alta del numero degli aborti si è registrata nella Provincia autonoma di Trento (-16%), in Molise (-14,7%), e in Basilicata (-8,9%). In controtendenza rispetto al calo generale sono invece i dati della Liguria (+7,3%) e della Provincia autonoma di Bolzano (+6,1%). Il calo delle interruzioni di gravidanza comprende tutte le fasce d'eta.
La relazione evidenzia infatti che dal 1983 i tassi di abortività sono diminuiti in tutti i gruppi di età, con riduzioni meno marcate per le donne con meno di 20 anni e tra 20-24 anni, andamento – si legge nel rapporto – in parte dovuto al maggior contributo in queste classi di età delle cittadine straniere, sia per presenza che per livelli di abortività.
Per quanto riguarda le minorenni, il tasso di abortivita' nel 2009 e' risultato pari a 4.4 per 1.000, valore simile a quello degli anni precedenti. Nel 2009 si è registrata una leggera diminuzione nel numero sia per le italiane che per le straniere. In generale il contributo delle minorenni all'interruzione di gravidanza in Italia rimane basso (3.2% di tutte le Ivg nel 2009) con una leggera diminuzione anche nel tasso. Confrontato con i dati disponibili a livello internazionale, si conferma il minore ricorso all'aborto tra le giovani in Italia rispetto a quanto registrato negli altri Paesi dell'Europa occidentale. L'assenso per l'intervento è stato rilasciato nel 72.9% dei casi dai genitori e nel 25.9% dei casi vi è stato il ricorso al giudice tutelare.
Tra le caratteristiche prese in esame dal rapporto c'è anche il titolo di studio, considerato un importante indicatore di condizione sociale. Ebbene, la distribuzione percentuale delle donne per titolo di studio che hanno effettuato l'Ivg nel 2009 segue il medesimo andamento già rilevato negli anni precedenti con prevalenza di donne in possesso di licenza media inferiore (44.5%). In generale le straniere che hanno fatto ricorso all'Igv nel 2009 presentano una scolarizzazione più bassa rispetto alle italiane. Il rapporto evidenzia inoltre che il 46.1% delle donne che hanno abortito nel 2009 risulta occupata, il 25.8% casalinga, il 10.7% studentessa. L'analisi delle caratteristiche delle Ivg, che è riferita ai dati definitivi dell'anno 2009, conferma che nel corso degli anni è andato crescendo il contributo all'aborto da parte delle donne con cittadinanza estera, raggiungendo nel 2009 il 33.4% del totale delle Ivg, mentre, nel 1998, tale percentuale era del 10.1%. Nel 2009, dei 38.309 aborti di donne con cittadinanza straniera 19762 (il 51.6%) sono di donne provenienti dai Paesi dell'Europa dell'Est.
"Questo fenomeno – sottolinea il ministro della Salute Ferruccio Fazio nella sua presentazione del rapporto – influisce in modo marcato sull'andamento generale dell'Ivg in Italia, determinando un rallentamento della diminuzione del numero totale degli interventi". I dati della relazione mostrano che quasi la metà delle Ivg, sia fra le italiane (47.3%) che fra le straniere (43.8%) sono relative a donne con occupazione lavorativa, e solo il 13.4% delle Ivg fra le italiane e il 23.4% fra le straniere riguardano disoccupate o donne in cerca della prima occupazione. Riguardo allo stato civile, le Ivg fra nubili e coniugate sono in percentuali simili: fra le straniere prevalgono le coniugate (49.4%) mentre fra le italiane le nubili (50.8%). Infine tre le donne italiane che hanno effettuato un aborto, il 45.4% non aveva figli, così come il 31.9% delle straniere.

Articlolo scritto da: Adnkronos