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‘Album di Arezzo in mostra’

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Arezzo – “Album di Arezzo in mostra” è il titolo della mostra fotografica visitabile fino al 31 maggio al secondo piano di Palazzo Comunale, realizzata dal Laboratorio di storia contemporanea “Il Novecento” Dipartimento di studi storico sociali e filosofici dell’università di Siena e dal Comune di Arezzo, che ritrae la nostra città, i luoghi, gli abitanti, finora era rimasta “custodita” negli armadi o nei cassetti di coloro che avevano conservato questo patrimonio di dagherrotipi, molti com’è immaginabile in bianco e nero.
Il progetto è coordinato da Patrizia Gabrielli e Lucilla Gigli. Hanno collaborato alla sua realizzazione Monica Biagetti, Martina Failli, Elisa Panichi. Ovviamente, il progetto si è avvalso anche della partecipazione di numerose studentesse e studenti della Facoltà di Lettere e Filosofia di Arezzo che, nel corso di oltre un anno, hanno raccolto e schedato più di 1.500 fotografie.
“Ma l’album di Arezzo – precisa subito Patrizia Grabrielli – è un progetto aperto. Anzi, invito i cittadini a fornirci le loro fotografie che depositeremo momentaneamente presso il Laboratorio di storia contemporanea, il tempo necessario per essere riprodotte su supporto informatico prima di essere e restituite ai proprietari”.
Dieci le sezioni della mostra: ritratti, ritratti di famiglia, militare, cerimonie, infanzia, in campagna, in città, modernizzazione, tempo libero, vacanze.
“La fotografia – prosegue Patrizia Gabrielli, docente di Storia contemporanea e Storia delle donne e delle relazioni di genere presso la Facoltà di lettere e filosofia di Arezzo – può definirsi a pieno titolo una delle principali protagoniste dei 150 anni della storia italiana. La sua funzione di offrire un’identità, di dare all’assenza una presenza, le conferisce fascino e potere. Queste fotografie che esponiamo accompagnano sia grandi che piccoli eventi pubblici, tramandano la storia di intere famiglie, custodiscono memorie, sono lo scrigno di identità singole e collettive. Negli ultimi 50 anni, i progressi della tecnica, la modernizzazione, hanno favorito una progressiva diffusione della fotografia, al contempo le tradizioni dell’album e delle raccolte si sono rafforzate ed estese. Sulla base di queste considerazioni, oltre che sulla valutazione dei risultati ottenuti da simili progetti in altre realtà, è maturata la ricerca del materiale fotografico nel territorio aretino, la raccolta, l’archiviazione e la riproduzione con l’obiettivo di offrire alle cittadine e ai cittadini un grande album nel quale riconoscersi”. E chissà che qualcuno non riesca davvero in questo intento.