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Altre due ragazze raccontano il bunga bunga ad Arcore

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Roma, 13 apr. (Adnkronos/Ign) – Due nuove ragazze raccontano il bunga bunga delle notti ad Arcore. Ambra Battilana e Chiara Danese parlano con i pm Pietro Forno e Antonio Sangermano fornendo un racconto dettagliato, messo a verbale due giorni fa, di una serata trascorsa a Villa San Martino, dove erano state invitate da Emilio Fede all'indomani del provino come meteorine. Le due giovani hanno da poco compiuto 18 anni quando, nella sera del 22 agosto del 2010, varcano il cancello della villa di Silvio Berlusconi e lo spettacolo che ''vedono e vivono'' è molto lontano dalle ''cene eleganti'' di cui parla il presidente del Consiglio. Un nugolo di ragazze, alcune vestite da infermiere, che offrono seni e fondoschiena a Berlusconi, gli ballano intorno, ''lo toccano e si fanno toccare'' fino all'assolo di lap-dance senza veli di Nicole Minetti.
Davanti al crescendo di danze e strip, le due diciottenni, raccontano ancora ai pm, sono in ''evidente disagio'' e chiedono a Fede di ''volere assolutamente andare via''.
Si tratta di nuove dichiarazioni ''destituite di ogni fondamento'' , commentano gli avvocati di Berlusconi Piero Longo e Niccolo' Ghedini. Anzi per la difesa del premier ''contrastano con numerosissime indicazioni di segno completamente opposto. La genesi delle dichiarazioni e i tempi appaiono davvero indicativi e ne dimostrano l'assoluta inconsistenza''.
Anche la difesa di Emilio Fede bolla come ''assolutamente false e gravemente denigratorie'' le dichiarazioni di Ambra e Chiara, annunciando di aver presentato una querela nei loro confronti.
La Procura, però, sembra pensarla diversamente. Le testimonianze delle ragazze torinesi sono "rilevanti per il contesto" delle indagini effettuate dalla Procura di Milano attorno al caso Ruby, si apprende negli ambienti giudiziari milanesi, ma non integrano alcuna nuova contestazione, cioè non "dicono nulla di nuovo". Le dichiarazioni di Ambra e Chiara sono contenute nei nuovi atti d'indagine depositati dalla Procura e messi a disposizione delle difese di Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti, indagati per favoreggiamento e induzione alla prostituzione e prostituzione minorile. La Procura ha concesso ai legali altri 20 giorni di tempo per presentare memorie o chiedere l'interrogatorio degli indagati. Per i tre indagati, quindi, slitta così la richiesta di rinvio a giudizio, che era prevista per questa settimana.
Scoppia intanto la polemica politica sulle testimonianze delle due ragazze, con il Pdl che parla di ''bomba ad orologeria'' alla vigilia dell'approvazione del processo breve, di ''regia politica'' dietro cui si intravede l'ombra dell'Italia dei Valori, visto che a difendere Ambra Battilana è l'avvocato e senatrice dipietrista Patrizia Bugnano. Critiche e sospetti che lasciano ''totalmente indifferente'' la Bugnano. ''Sono un avvocato e continuo a fare la mia professione, anche se sono stata eletta al Senato", replica la senatrice.
"Il mio partito non l'ho avvertito né interpellato. In questa vicenda la politica non c'entra assolutamente nulla e se qualcuno della maggioranza spinge per dargli una connotazione politica, vuol dire che ha argomenti molto deboli". Il legale spiega che Ambra e Chiara si ''sono rivolte a me e al mio collega Stefano Castrale chiedendoci un parere e poi un aiuto. Stanno vivendo questa storia con un disagio enorme, poiché ormai vengono etichettate come due escort. Anche la famiglia, come loro, sta attraversano un momento di grande travaglio". ''Noi -prosegue Patrizia Bugnano- le abbiamo ascoltate e gli abbiamo dato l'unico consiglio che si può dare in questi casi: 'se volete riabilitarvi, riappropriarvi della vostra rispettabilità non avete altra strada che rivolgervi alla magistratura'''.

Articlolo scritto da: Adnkronos