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Amanda: non voglio restare in carcere tutta la vita

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Perugia, 21 mag. (Adnkronos/Ign) – "Io non voglio rimanere in carcere ingiustamente per tutta la mia vita". E' quanto ha affermato Amanda Knox prendendo spontaneamente la parola al termine dell'udienza di stamane a Perugia. "Ringrazio la Corte per avere accolto la richiesta dei periti – ha aggiunto ancora la Knox – io sono in carcere da innocente da più di tre anni e mezzo e questo per me è frustrantissimo e mi esaurisce. Non c'è cosa più importante che accertare la verità.
Ci sono stati tanti pregiudizi ed errori che sono stati fatti – ha sostenuto ancora Amanda con un filo di emozione nella voce – Mi ricordo i primi giorni, io ero piccola e non capivo nulla di tutto questo". E' stato fissato al 30 giugno prossimo il nuovo termine per il deposito della perizia scientifica sul coltello e il gancetto del reggiseno di Meredith Kercher, nell'ambito del processo di appello ad Amanda Knox e Raffaele Sollecito.
Per la perizia i periti avevano chiesto una proroga di 40 giorni concessa dalla corte. I professori Carla Vecchiotti e Stefano Conti hanno spiegato stamane alla corte di dover analizzare alcuni dati scientifici ricevuti solo pochi giorni fa. I periti hanno inoltre chiesto di poter avere il verbale di sequestro del coltello ritenuto l'arma del delitto in primo grado, e le deposizioni dei poliziotti che effettuarono il sopralluogo in casa di Raffaele Sollecito.
L'udienza in cui verranno discusse le conclusioni della relazione scientifica richiesta dalle difese e concessa dai giudici è stata invece fissata per il 25 luglio prossimo, e se ve ne fosse bisogno, il 29 e il 30. Nella prossima udienza del processo d'appello verrà ascoltato come testimone l'assassino del piccolo Tommaso Onofri, l'ergastolano Mario Alessi. L'uomo, la cui audizione era stata richiesta dalla difesa di Sollecito, è recluso nello stesso carcere di Rudy Hermann Guede, l'ivoriano condannato a 16 anni in appello con l'accusa di concorso in omicidio insieme ad Amanda e Raffaele.
Alessi sostenne di aver raccolto una confidenza di Rudy in cui l'ivoriano gli avrebbe detto che ad uccidere Meredith fu una persona mai sfiorata dalle indagini. Rudy ha smentito la circostanza tramite i suoi legali. Ma Giulia Bongiorno e Luca Maori che difendono Raffaele Sollecito erano andati fino al carcere di Viterbo per raccogliere le sue dichiarazioni e quelle di altri tre detenuti, Trinca Ciprian, Antonio De Cesare e Marco Castelluccio che confermano la circostanza. Oltre a Mario Alessi verrà ascoltato anche Luciano Aviello, la cui testimonianza era stata richiesta dai legali di Amanda Knox. Aviello, ex camorrista detenuto nel carcere di Alba, è indagato dalla procura di Perugia per calunnia perché ha sostenuto, anche con lettere inviate alla corte di primo grado, che ad uccidere Meredith fu suo fratello.
Aviello ha anche sostenuto di sapere dove si trovi la vera arma del delitto, che lui stesso avrebbe raccolto, e le chiavi di casa di Meredith, mai ritrovate. Le istanze delle difese sono state accettate dalla Corte d'assise d'appello al termine di una camera di consiglio durata 30 minuti circa. Le due date individuate per ascoltare i nuovi testi sono quelle del 18 e del 27 giugno. Amanda Knox e Raffaele Sollecito si sono sempre dichiarati innocenti. ''Mi sembra che ciò che viene fa scricchiolare quella sorta di accusa che sembrava ormai cristallizzata nella sentenza'' ha detto l'avvocato Giulia Bongiorno al termine dell'udienza di oggi riferendosi ai nuovi testimoni ammessi dalla Corte d'assise d'Appello. ''A noi interessa quello che Mario Alessi ha detto – ha spiegato ancora l'avvocato Bongiorno – E' chiaro che teniamo conto del fatto che si tratta di un soggetto che ha una sentenza passata in giudicato per un delitto atroce, al contempo però, se durante il suo stato detentivo ha acquisito notizie da parte di altri detenuti che escludono la responsabilità di Raffaele Sollecito, anche il peggior assassino può essere attendibile su altri fatti''.

Articlolo scritto da: Adnkronos