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Aquilotti 2001, vivere la pallacanestro come un gioco e un’emozione

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Aquilotti 2001, vivere la pallacanestro come un gioco e un’emozione

Arezzo – Diciassette bambini che riescono a tenere testa ad avversari più grandi di un anno: sono gli Aquilotti del 2001 del Minibasket “Nova Verta” della Scuola Basket Arezzo. Allenata da Michele Roggi e Lorenzo Guccione, la squadra degli Aquilotti 2001 sta disputando con ottimi risultati il campionato competitivo dei 2000, confrontandosi dunque con avversari più grandi di un anno. La Sba ha deciso di iscrivere gli Aquilotti al campionato superiore per permettere loro di compiere un ulteriore salto di qualità: disputare una competizione più difficile permette una crescita migliore e un’esperienza maggiormente formativa. Inoltre il campionato dei 2000 è più lungo e permette così ai bambini di giocare più partite e di stare più tempo in campo. «Questa esperienza aiuta a crescere – spiega l’allenatore Roggi, – Il confronto con i più grandi stimola a imparare e a un continuo miglioramento. Sicuramente il campionato è più difficile, ma gli Aquilotti sembrano non risentire della differenza d’età: la squadra può fare affidamento su 6-7 elementi che giocano insieme da anni e che riescono a tenere il ritmo dei più grandi. A questi si aggiungono 7 bambini che hanno iniziato da pochi mesi ma che già si sono amalgamati e sono riusciti a mostrare le proprie qualità. Per ora ce la stiamo cavando bene, abbiamo vinto qualche partita e siamo a metà classifica».
La migliore testimonianza del valore di questa squadra è arrivata nel giorno dell’Epifania, quando gli Aquilotti sono riusciti a centrare uno splendido secondo posto a un torneo a Monteroni d’Arbia: i bambini della Sba hanno preceduto compagini più quotate e si sono arresi solo in finale contro i 2000 dell’Umbria Basket Foligno, che hanno avuto la meglio solo in virtù della loro superiorità fisica. «Il risultato di Monteroni – conclude Roggi, – conferma la qualità dei nostri bambini. Il nostro scopo non è però di vincere o di fare risultato: vogliamo che questi bambini crescano, si divertano e vivano lo sport come un gioco e come un’emozione».