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Arezzo apripista della nuova politica socio-sanitaria regionale

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Arezzo apripista della nuova politica socio-sanitaria regionale

Arezzo – Arezzo ha aperto i lavori del nuovo Piano sanitario sociale integrato regionale 2011-2015. Per la prima volta, il Piano che avrà valenza quinquennale ha avviato il suo percorso sul territorio, e sarà insieme sanitario e sociale. Ma soprattutto per la prima volta parte dalle indicazioni dei cittadini: la stesura del Piano viene infatti preceduta da una fase di ascolto che ha preso avvio proprio stamani ad Arezzo, a livello interistituzionale, con l’assessore al Diritto alla salute della Regione Scaramuccia, degli amministratori delle province e dei comuni, di alcuni dirigenti delle società della salute della Toscana meridionale, dell’Uncem, dell’Anci e dell’Upi.
Il piano è lo strumento individuato dalla Regione Toscana per la gestione dei servizi sociali e sanitari non più distinti, ma in forma integrata.
Un riconoscimento importante per la nostra città, prescelta come sede della prima riunione interistituzionale, quella di stamani all’auditorium “Aldo Ducci”, e come sede del primo incontro pubblico fra i nove dell’area vasta della Toscana meridionale, che si terrà lunedì 4 aprile.
Riconoscimento sottolineato dal Direttore generale della Asl 8 Enrico Desideri: “mi sento di dire che la Regione Toscana non a caso ha individuato Arezzo per partire con questo percorso. È un attestato di stima per una città e una provincia dove funziona una collaborazione forte fra servizio sanitario, servizi sociali e volontariato. Questa è la precondizione per arrivare a un piano integrato fra due ambiti importanti per ora trattati con una programmazione separata. Fondamentale sarà, per giungere a uno strumento davvero compiuto ed efficace, seguire un criterio di rigore finanziario che permetta di definire con certezza da dove arrivano le risorse e come destinarle”.
“Il nuovo Piano che ci accompagnerà per il prossimo quinquennio – ha dichiarato l’assessore regionale Daniela Scaramuccia – sarà focalizzato sul diritto alla salute della persona. Gli studi condotti negli anni passati hanno dimostrato che i comportamenti adottati e le disuguaglianze sociali, culturali, economiche incidono sul livello di salute delle persone. La sfida è comprendere che gli individui affrontano in maniera diversa il loro percorso di salute. Voglio sottolineare che la Toscana ha già compiuto scelte forti nel governo della sanità e della tutela della salute: la riorganizzazione della rete ospedaliera, la costituzione delle aziende, la nascita delle Aree vaste e delle Società della Salute”.
All’incontro hanno partecipato molti amministratori a cominciare dall’assessore alle politiche sociali del Comune di Arezzo Lucia De Robertis: “siamo costretti a confrontarci con una normativa che ripartisce le competenze tra molti enti e che inevitabilmente crea mancanza di certezza per i cittadini. Questo quadro legislativo riverbera i suo effetti sia sulla programmazione che sulle risorse. E a proposito di risorse, mi sembra che mentre in molti parlano di sociale, siamo di fronte a uno dei capitoli di spesa pubblica meno finanziati”.