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Arezzo, carcere in attesa di giudizio

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Arezzo, carcere in attesa di giudizio
Donella Mattesini

Chiusa la vecchia struttura, bloccati i lavori per la nuova, nessuna certezza sul futuro. Nel frattempo si moltiplicano i problemi per forze dell’ordine e magistrati nonché, ovviamente, per i detenuti. La lunga storia della casa circondariale di Arezzo si arricchisce di una nuova interrogazione parlamentare presentata dai deputati Pd, Donella Mattesini e Rolando Nannicini.
“La situazione si sta progressivamente aggravando. L’11 novembre era la data prevista per la conclusione della prima fase dei lavori di ristrutturazione. In realtà è tutto fermo. La piccola sezione per 10 detenuti, denominata “accettazione”, è stata chiusa nell’aprile scorso nonostante che fosse distinta dall’area interessata dai lavori e quindi potesse continuare a funzionare. Per l’autunno avrebbero dovuto essere presentati gli elaborati del progetto di adeguamento strutturale e funzionale del muro di cinta, degli impianti di sicurezza e della manutenzione delle facciate. Non è stato presentato assolutamente nulla e non sappiamo quando questo accadrà. Sappiamo soltanto che i lavori sono stati interrotti da alcuni giorni e la motivazione sembra risiedere nel mancato pagamento di circa 750mila euro alla ditta appaltatrice”.
Blocco totale, quindi. Con il moltiplicarsi di problemi che Mattesini e Nannicini sottolineano nella loro interrogazione: “con la chiusura dell’istituto, tutte le forse dell’ordine sono costrette a trasportare gli arrestati a Firenze o nelle carceri delle città limitrofe. Con grande spreco di risorse perché vengono determinate notevoli spese aggiuntive che devono essere sostenute dalla Procura, dal Tribunale, dagli organi di polizia giudiziaria. La chiusura della casa circondariale di Arezzo aumenta il sovraffollamento già drammatico del carcere di Sollicciano a Firenze, noto alle cronache per il gran numero di detenuti ospiti oltre il numero consentito”.
Questi temi sono già stati oggetto di un’interrogazione che gli stessi parlamentari avevano presentato il 23 giugno scorso. “Ma da parte del Ministero non si è mosso assolutamente nulla. Con le gravissime conseguenze del blocco dei lavori, della mancata presentazione dei nuovi elaborati, con l’aggravamento delle condizioni di lavoro delle forze dell’ordine e dei magistrati che sono costretti a pagarsi di tasca propria la benzina per potersi recare alle varie carceri”.
Mattesini e Nannicini hanno quindi chiesto al Ministero della Giustizia di conoscere gli elaborati relativi al completo assetto della struttura penitenziaria che, come affermato nella risposta alla precedente interrogazione di luglio, avrebbero dovuto essere predisposti entro l’autunno. Chiedono di essere informati sugli impegni economici previsti dal Ministero e quindi se esistono davvero le risorse necessarie alla ristrutturazione del carcere di Arezzo. Come dire: la struttura aretina avrà un futuro?