Arezzo – In sospensione tra la dimensione pubblica e quella privata, quattordici personaggi di spicco per la collettività cittadina, sia per l’autorità della loro personalità che per l’importanza del ruolo che ricoprono, vengono ritratti dalla fotografa Silvia Baglioni, decontestualizzati e ricontestualizzati in un’atmosfera e in una luce differente da quella in cui sono, in città, solitamente identificati.
Essi divengono in questo modo attori di singoli frame cinematografici ai quali è difficile, a un primo sguardo, assegnare un chiaro e univoco significato.
L’autrice, in questa serie di immagini, sceglie di non descrivere l’interiore psicologico dei personaggi né di ritrarli in pose naturali, ma di renderli invece proiezione e mezzo attraverso il quale esprimere quei concetti di alienazione e straniamento così sentiti nella contemporanea società occidentale.