Home Cultura e Eventi Cultura Arrigo Petacco: il Risorgimento e la promessa mancata

Arrigo Petacco: il Risorgimento e la promessa mancata

0
Arrigo Petacco: il Risorgimento e la promessa mancata

Arezzo – Affronta il tema del Risorgimento con uno stile proprio, personale, lo stile di chi desidera arrivare ad un largo pubblico raccontando una storia complessa, quella appunto degli avvenimenti che portarono alla nascita dello Stato italiano.

Un approccio che potrebbe portare con sé il pericolo di una eccessiva semplificazione, ma non nel caso di Arrigo Petacco.

La nascita dello Stato unitario presentato come il prodotto di una tattica politica, in primo luogo quella di Cavour, portata avanti con tutti i mezzi, compreso l'utilizzo delle armi, della seduzione femminile, per passare alla manipolazione dei plebisciti popolari che decretarono l'unione al Regno di Sardegna e poi d'Italia.

In fondo, questa è la tesi, senza il benestare ricercato con tutti i mezzi delle potenze europee del tempo, l'Italia non sarebbe mai sorta.

Arrigo Petacco sarà ospite sabato 16 aprile 2011 alle ore 17.00 nella consueta cornice dell’Auditorium del Museo d’Arte Medioevale e Moderna di Arezzo (INFO: 0575 409050) della rassegna letteraria dedicata al Risorgimento “Il Giardino delle Idee 150”.

Ad introdurre e moderare gli incontro i giornalisti Antonella di Tommaso, Dory d’Anzeo e Francesco Maria Rossi.

Arrigo Petacco ha iniziato la carriera di giornalista come corrispondente di provincia e poi come cronista di nera presso il quotidiano socialista genovese “Il Lavoro” che aveva come direttore l’indimenticabile Sandro Pertini.

Ha in seguito lavorato per “Epoca” specializzandosi soprattutto nel giornalismo investigativo.

Passato alla RAI, ha realizzato innumerevoli programmi di storia contemporanea.

Fra l’altro, dal suo libro “Joe Petrosino”, biografia del famoso poliziotto italoamericano, fu tratto uno sceneggiato televisivo di grande successo.

Ha sempre conservato il suo incarico di inviato speciale e solo in rare occasioni ha accettato incarichi direzionali (“La Nazione”, “Storia Illustrata”, “Speciale TG1”).
I suoi libri gli hanno procurato fama di “revisionista” , titolo del quale si vanta poiché, a suo parere, “revisionismo” significa ricerca della verità nel falso polverone del cosiddetto “politicamente corretto”.

Molti suoi libri hanno infatti letteralmente capovolto certe verità giudicate incontestabili.

Nel suo ultimo libro “O Roma o morte. 1861-1870: la tormentata conquista dell’Unità d’Italia” (Mondadori editore) Arrigo Petacco ricostruisce il clima e le premesse di quel decennio turbolento conclusosi nel 1870 con la breccia di Porta Pia e «Roma capitale ».

Rievoca, sfrondandole dagli orpelli della retorica risorgimentale, le imprese dei briganti, con cui per cinque anni l'esercito italiano si fronteggiò aspramente; gli eroismi di tanti giovani legittimisti che, affascinati dall'intrepida Maria Sofia, ultima regina di Napoli, si immolarono per la difesa di un mondo destinato a scomparire; nonché i sacrifici imposti alle masse popolari costrette a pagare il conto di un Risorgimento di cui ignoravano le istanze patriottiche.

In un racconto incalzante, intessuto di trame segrete, di oscuri retroscena e di torbidi inganni, assistiamo, nel 1862 e 1867, alle ultime spedizioni fallimentari di Garibaldi in Aspromonte e a Mentana.

Rivive, nella sua cruda realtà, la terza guerra d'indipendenza, che nel 1866 rivelò l’inadeguatezza della nostra casta militare, battuta a Custoza e naufragata a Lissa.

Il Veneto fu ottenuto in «limosina» grazie a un umiliante escamotage di Napoleone III, verso cui l'Italia era debitrice per la raggiunta unità.

Anche se poi non si esitò ad approfittare della sconfitta subita dai francesi a Sedan per impadronirsi di Roma, rimasta indifesa, e consentire così a Vittorio Emanuele II di esprimere la sua soddisfazione con la storica frase: «Finalment ij suma!».

Ma gli errori intuiti da d'Azeglio si perpetuarono nella nuova compagine unitaria, che a lungo continuò a sovrapporsi come un corpo estraneo a un'Italia intimamente frammentata.

Di quegli errori paghiamo ancora oggi le conseguenze.

Al termine dell’incontro, alle ore 20.00, sarà possibile trascorrere un momento conviviale assieme al dr. ARRIGO PETACCO presso il Ristorante “La Buca di San Francesco” in via San Francesco, 1 in Arezzo con un menù “risorgimentale” a base di prodotti tipici del nostro territorio.

E’ possibile prenotare allo 0575/23271 chiedendo del sig. Mario de Filippis (20 posti disponibili).