Home Attualità Economia Assosolare: decreto mette a rischio 120mila posti in fotovoltaico

Assosolare: decreto mette a rischio 120mila posti in fotovoltaico

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Roma, 1 mar. (Labitalia) -"Se oggi, in Consiglio dei Ministri, dovesse essere approvata la bozza di decreto legislativo, questo segnerebbe di fatto la fine del fotovoltaico e metterebbe a rischio il posto di 120.000 lavoratori, tra diretti e indiretti, del settore". E' duro il giudizio di Gianni Chianetta, presidente di Assosolare, associazione nazionale dell'industria fotovoltaica che conta oltre ottanta associati, sul decreto che il ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani porterà in Cdm, tagliando gli incentivi, anche retroattivamente, alle energie rinnovabili.
Tra i punti dello schema del decreto più criticati da Assosolare, c'è l'art .23 che pone, per le aziende fotovoltaiche, un tetto da 8 GW per il 2014 per poter usufruire di agevolazioni. "E' un limite oltre il quale -spiega Chianetta- muoiono tutti gli incentivi, annullando il conto energia". Non solo. "Il blocco del conto energia -aggiunge- può avvenire in qualsiasi momento, bloccando così da subito gli investimenti. E il decreto rischia di avere un effetto immediato e retroattivo anche per impianti già pianificati: infatti è molto probabile che il tetto venga raggiunto anche prima". Coinvolti dalle eventuali nuove norme, anche gli impianti su terreni agricoli. Qui entra infatti in gioco un "un effetto retroattivo su tutte le autorizzazioni in corso -precisa il presidente di Assosolare- comprese quelle in via di finalizzazione, e stabilisce un tempo di un anno per la connessione anche per le autorizzazioni maturate prima del decreto, non tenendo conto di problemi della rete e lungaggini autorizzative. Su questo punto come Assosolare abbiamo riproposto i limiti già previsti dalle attuali Linee Guida del settore". In conclusione, Chianetta auspica "un atto di responsabilità da parte del Consiglio dei ministri" e che "il governo riveda le sue posizioni per rispetto verso migliaia di posti di lavoro e un'economia sostenibile, che altrimenti sarebbe stroncata alla base".

Articlolo scritto da: Adnkronos