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Avanti sul nucleare senza cambi di strategia

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Londra, 16 mar. – (Adnkronos) – Enel va avanti sul nucleare e non cambia strategia: rinunciare al rilancio dell'atomo in Italia sarebbe ''un enorme danno'' per il paese. A Londra per la presentazione dei risultati 2010, chiusi con un utile netto che sfiora i 4,5 mld, e del piano industriale 2011-2015, Fulvio Conti conferma l'impegno della società elettrica nel programma nucleare italiano, sottolineando comunque che il gruppo è pronto ad adeguarsi nel caso in cui il Governo italiano decidesse di cambiare rotta. '
'Continuiamo ad essere impegnati nel programma nucleare italiano'', sottolinea Conti, ribadendo che si tratta ''di un programma a lungo termine'' e auspicando che non si reagisca ''in maniera emotiva'' alla tragedia in Giappone come accaduto altre volte e in particolare dopo Chernobyl. ''E' evidente che in seguito alla tragedia in Giappone tutti spingono a controllare i sistemi di sicurezza'' delle centrali ma questo ''non va confuso'' con l'abbandono nel nucleare, settore sul quale ''stiamo continuando a lavorare'' e sul quale l'Enel non intende cambiare il suo piano di investimento.
In Giappone, osserva Conti, ''c'è una situazione difficile. Tutte le principali Autorità europee e internazionali e anche i nostri ingegneri stanno facendo analisi e studi su quanto è successo'' nella centrale giapponese di Fukushima. ''Dobbiamo aspettare ad analizzare'' quello che è successo. In questa fase, rileva l'Ad dell'Enel, ''non si può anticipare alcun esito specifico''. In questo contesto, con le notizie drammatiche che continuano ad arrivare dal Giappone, è giusto "attendere" e "non anticipare eventuali nuovi investimenti che si rendessero necessari sulle centrali esistenti''. Per quanto riguarda la sicurezza, sottolinea Conti, ''è indubbio che noi abbiamo meccanismi attivi e passivi per far fronte ad ogni emergenza''. Gli impianti del gruppo, che sono situati in Spagna e in Slovacchia ''sono sicuri, affidabili e collaudati''.
L'Italia come paese, come industria, insiste Conti, ''deve sviluppare tutte le tecnologie e non può fare a meno del nucleare''. Per l'ad di Enel, infatti, rinunciare all'atomo ''sarebbe un enorme danno'' ma ''se venisse presa una decisione di questo tipo, e mi auguro di no, faremmo come sempre e rispetteremmo la legge''. In Italia ''siamo ancora in una fase di preparazione. All'interno del nostro piano 2011-2015 sono previsti 300-400 milioni di investimenti per preparare le procedure di autorizzazioni per arrivare entro il 2015 ad un progetto definitivamente approvato e cantierabile'', spiega Conti, evidenziando come gli investimenti più massicci del gruppo dovrebbero essere inseriti nel periodo 2016-20. Anche in Francia i progetti restano invariati. ''Non credo che il Governo francese cambi progetto'', osserva, rispetto alla costruzione di un secondo Epr in Francia a Penly, progetto al quale l'Enel dovrebbe partecipare con una quota del 12,5%. Anche la Francia, sottolinea Conti, ''ha bisogno di una capacità aggiuntiva e di un ammodernamento dei suoi impianti. Penso che il progetto di Penly quindi possa proseguire senza problemi''.
E se il nucleare resta nel futuro prossimo dell'Enel in Italia e all'estero, il presente è motivo di soddisfazione. Il gruppo elettroco, infatti, ha chiuso il 2010 con un utile netto ordinario pari a 4,405 miliardi di euro, in crescita del 5% rispetto ai 4,197 mld del 2009, ricavi pari 73,377 mld di euro (+14%) e un ebitda di 17,48 mld (+6,8%). L'indebitamento finanziario netto si è attestato a fine 2010 a 44,924 mld di euro, in linea con le previsioni e registrando un decremento di ben 5,946 mld di euro rispetto al 31 dicembre 2009. Risultati, questi, evidenzia un Conti ''molto soddisfatto'', che, ancora una volta, ''sono stati migliori di quelli attesi dal mercato''. A maggior ragione, l'Enel guarda avanti con fiducia. Il posizionamento strategico del gruppo e la solidità patrimoniale, sottolinea ancora Conti, ''ci consentono di continuare a perseguire con impegno e determinazione la realizzazione di un piano industriale che garantirà anche per i prossimi cinque anni risultati crescenti e rendimenti più che soddisfacenti per i nostri azionisti''.
Il piano industriale 2011-2015 -focalizzato sul rafforzamento della leadership nei mercati di riferimento, sulla crescita organica nel settore delle rinnovabili nonchè in America Latina, in Russia ed in Europa Orientale, sul consolidamento, sull'integrazione ed efficienza operativa e sulla leadership nell'innovazione, presentato oggi alla Comunità finanziaria parla chiaro.
E anche i target che il gruppo si è fissato sono all'insegna dell'ottimismo: un utile ordinario di gruppo a 4,5 mld nel 2011, un ebitda a 17,4 mld e un rapporto indebitamento finanziario netto/ebitda a 2,5. Per il 2013 un ebitda a 18,5 mld, un utile netto ordinario a 4,9 mld e un rapporto Indebitamento finanziario netto/Ebitda a 2,3. Per il 2015 un ebitda a 20 mld di euro, un utile netto a 5,8 mld di euro e un rapporto Indebitamento finanziario netto/Ebitda a 1,8. Altro tema caldo, le rinnovabili. Nel settore Enel, attraverso la sua controllata Enel Green Power, e' molto ambiziosa. Il gruppo guidato dal Ceo, Francesco Starace, investirà 6,4 mld di euro (di cui 2,4 mld in Italia e in Iberia e il resto negli altri Paesi dove già opera) e aumenterà la propria capacità installata netta dagli attuali 6,1 GW a 10,4 GW.
L'Ebitda passerà a 2 mld di euro nel 2013 e a 2,4 mld di euro nel 2015. L'Enel intanto ha confermato anche la sua politica dei dividendi che prevede un pay out al 60% dell'utile netto ordinario del gruppo. Per il 2010 il Cda proporrà all'Assemblea degli azionisti convocata per il prossimo 29 aprile un dividendo di 0,28 euro per azione.

Articlolo scritto da: Adnkronos