Home Nazionale Bertolaso si ribella a ’15 mesi di massacro mediatico’

Bertolaso si ribella a ’15 mesi di massacro mediatico’

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Roma, 25 mag. – (Adnkronos/Ign) – ''Nel corso di tutti gli interrogatori da me sostenuti, mai mi sono state contestate queste circostanze, né mai se ne è fatto il minimo cenno, impedendomi, di fatto, in quella sede, di fornire le ragioni della mia difesa: del resto, mai i magistrati inquirenti hanno voluto prendere atto dei documenti e degli atti da me depositati che confermano oggettivamente la mia totale estraneità alle accuse che mi vengono mosse''. Lo sostiene l'ex capo della protezione civile, Guido Bertolaso, che in una nota commenta così le ultime notizie relative all'inchiesta sugli appalti della procura di Perugia e, amareggiato da ''15 mesi di massacro mediatico'', annuncia: ''Sul mio sito sono disponibili i documenti che provano la totale mia correttezza''. ''Sconvolge la superficialità con cui si diffondono notizie che suonano come sentenze di condanna inappellabili, senza neanche far ricorso ad un minimo di verifica, e, soprattutto, senza tenere in alcuna considerazione i devastanti riflessi che io e la mia famiglia stiamo subendo da questi 15 mesi di massacro mediatico'', sottolinea l'ex capo della protezione civile, che poi ricostruisce: ''Apprendo, come al solito dai media e mentre mi trovo ad Haiti come volontario per l'assistenza alla popolazione colpita dal terremoto, dell'esistenza di una nuova serie di non meglio precisate circostanze che riguarderebbero il mio coinvolgimento nella vicenda ormai nota come inchiesta G8, che viene seguita dalla Procura di Perugia. Leggo dalle pagine web dei principali siti d'informazione italiani che mi sarei fatto pagare la riparazione della TV, la lavanderia, una vacanza in montagna e che mia figlia avrebbe ricevuto per qualche misterioso tramite un pagamento di 30.000 euro, cifra che deduco sarebbe servita, forse, a corrompermi''. ''Dopo la villa di Montecarlo, quella in un'altra località della Costa Azzurra, quella di Positano, la mia presunta residenza in Grecia e colloqui con giornalisti che diventano sibilline comunicazioni su loschi e segreti affari, anche oggi la bufala è servita – aggiunge ancora l'ex capo della protezione civile – stando a quanto sono riuscito a ricostruire da Haiti, i 30.000 euro sono stati da me pagati alla ditta Ram restauri per i lavori fatti nella mia abitazione romana per un totale di euro 28.800, come provano i preventivi, le fatture e gli assegni che è possibile vedere sul mio sito www.guidobertolaso.net''. Secondo Bertolaso "presumibilmente, l'oggetto dei 30.000 euro da me pagati per una fattura intestata a mia figlia, è lo stesso della conferenza stampa dello 7 maggio 2010 a Palazzo Chigi, dove mostrai lo stesso assegno che ripresento oggi e che tutti hanno potuto vedere, filmare e fotografare. Non vale neanche la pena commentare la spesa per la riparazione della TV o della vacanza sulle nevi di Marilleva che non ricordo di aver mai frequentato". Intanto, potrebbero arrivare già domani pomeriggio alla Procura della Repubblica di Roma gli atti che degli inquirenti di Perugia riguardanti tra l'altro il presunto elenco di regali fatti dal costruttore Diego Anemone a diversi esponenti della politica italiana e ad altri. Nel carteggio dovrebbe essere compresa anche la documentazione relativa a lavori svolti nel 2002 a ministero dell'interno guidato da Claudio Scajola. La documentazione una volta in possesso della Procura di Roma sarà esaminata per decidere se debba essere oggetto di un nuovo fascicolo di indagine o se per connessione dovrà essere inserita nel dossier che già nel marzo scorso è stato aperto sulla base di una prima tranche di atti che secondo Perugia sono di competenza romana.