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Bimbo nasce a 100 giorni dall’operazione per un tumore della mamma

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Bimbo nasce a 100 giorni dall’operazione per un tumore della mamma

Arezzo – E’ nato a 100 giorni dall’eccezionale intervento chirurgico a cui fu sottoposta la mamma da una équipe multidisciplinare con il robot al San Donato di Arezzo.
La gioia che tradizionalmente accompagna una nuova vita, in questa occasione si somma alla straordinarietà con cui si è giunti a questo evento. “Io sento forte il bisogno – dice la neomamma – di ringraziare davvero tutti. So bene che hanno salvato due vite, la mia e quella del mio bambino. Sono strafelice. Non posso fare l’elenco di quanti mi sono stati vicini sia con le incredibili cure a cui mi hanno sottoposta, ma anche per la grande umanità e affetto che mi hanno dimostrato. In questo reparto, che oggi lascerò, ho trascorso gran parte della mia difficile gravidanza. In particolare il mio grazie va al ginecologo che mi ha seguito giorno e notte, Francesco Merelli, e poi la caposala, il primario, il suo vice, i neonatologi, la responsabile della endocrinologia, i chirurghi”.

La donna, 26 anni appena compiuti, affida questo suo commento alla nota stampa della Asl perchè pubblicamente sente il bisogno di testimoniare il suo grande apprezzamento per medici, e infermieri, ma preferisce per ora mantenere una certa riservatezza.
Il parto è avvenuto nella mattina di venerdì. “Un cesareo come avevamo programmato – racconta Giuseppe Cariti, direttore della Unità operativa, che ha personalmente eseguito l’intervento – eseguito alla 36esima settimana, perchè alla madre si erano rotte spontaneamente le membrane. Dopo l’intervento chirurgico di inizio maggio, i suoi valori si sono quasi tutti normalizzati, quindi è stata una gravidanza sorvegliata, ma abbastanza ordinaria. Il bambino, che pesa 1.910 grammi, adesso è nella incubatrice e lascerà l’ospedale fra qualche settimana. Sta bene. E sta bene anche la madre. Ma più che il parto cesareo, che è stata la conclusione di un percorso difficile e unico, risiede in ciò che avvenne in maggio, la eccezionalità del caso.”

L’INTERVENTO DEL 2 MAGGIO
Con il robot, per la prima volta in Italia, fu asportata la ghiandola surrenale destra colpita da un tumore su questa donna di soli 26 anni, in stato di gravidanza alla 22esima settimana di gestazione.
A metà aprile la donna, una aretina alla sua prima gravidanza ed alla 19esima settimana di gestazione, era stata ricoverata in ginecologia per una perdita costante di potassio, un ingiustificato gonfiore ed una condizione generale di salute assai preoccupante.
Le fu riscontrato un tumore al surrene destro. I medici cercarono di rallentare o fermare l’enorme secrezione di testosterone, i cui ormoni stavano creando gravi danni alla donna e allo stesso feto. Ma il tumore si dimostrò resistente ai farmaci e il potassio continuava a scendere, mettendo a rischio la vita della donna. Gli specialisti aretini dopo aver cercato invano centri specializzati in Italia che avessero esperienza in questa materia, decisero di eseguire ad Arezzo l’intervento con il robot.
L’operazione fu eseguita nel pomeriggio del due maggio.
A quasi cento giorni dall’eccezionale intervento, per il quale il san Donato ricevette richieste di report da importantissimi centri universitari italiani e stranieri, la vicenda si è conclusa con una seconda festa, quella legata alla nascita del bambino.