Home Nazionale Cairo: no a transizione immediata. Morti negli scontri tra oppositori

Cairo: no a transizione immediata. Morti negli scontri tra oppositori

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Il Cairo, 2 feb. (Adnkronos/Aki/Ign) – "Il governo egiziano respinge gli appelli lanciati dalla comunità internazionale per una transizione immediata nel Paese". E' quanto ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri del Cairo, Hossam Zaki, citato dalla tv 'al-Arabiya'. Secondo la tv araba, la diplomazia egiziana si riferisce in particolare agli appelli lanciati dagli Stati Uniti e dell'Unione europea per un'uscita di scena da parte del presidente Hosni Mubarak e l'avvio immediato di una fase di transizione. Obama nelle ultime ore aveva chiesto infatti che "la transizione cominci ora'' e la Commissione Europea aveva sollecitato una "transizione ordinata ed elezioni libere ed eque". A chiedere che il processo di transizione sia "rapido, reale e pacifico" è stato anche il ministro degli Esteri Frattini così come il presidente francese Sarkozy ha invitato Mubarak ad avviarlo "senza ritardo". "E' molto importante superare questo periodo con un'amministrazione provvisoria'', ha sollecitato dal canto sui il primo ministro turco, Tayyip Erdogan. Intanto scontri tra i manifestanti egiziani che sostengono il presidente Hosni Mubarak e quelli che invece chiedono le sue dimissioni si registrano nei dintorni di piazza Tahrir, nel centro del Cairo. Si registrano anche morti negli scontri in corso a piazza Tahrir, riferisce la tv artaba 'al-Jazeera'. Secondo alcuni testimoni oculari, citati dalla tv araba, l'esercito non è ancora intervenuto nonostante si sentono colpi d'arma da fuoco sprare dalla piazza. Si contano inoltre decine di feriti. "L'aggressione di oggi contro i manifestanti in piazza Tahrir rappresenta un crimine contro il popolo egiziano", ha affermato il leader dell'opposizione Mohammed ElBaradei. "Chiediamo all'esercito di intervenire e di assumersi le sue responsabilità – ha aggiunto – non possono restare con le mani in mano. Dai documenti che abbiamo trovato addosso agli aggressori abbiamo scoperto che si tratta di poliziotti in borghese". Secondo il leader dell'opposizione, "dopo l'episodio di oggi questo regime ha perso ogni legittimità". La tv di Stato egiziana smetisce tuttavia la notizia circolata sui canali satellitari circa alcuni colpi di arma da fuoco sparati in aria dai militari nel centro del Cairo. Citando fonti della sicurezza, l'emittente smentisce anche che agenti di polizia in borghese abbiano aggredito i manifestanti dell'opposizione in Piazza Tahrir. E' il nono giorno di protesta contro il rais a piazza Tahrir all'indomani del discorso di Mubarak. Alla popolazione non è piaciuto l'intervento di ieri sera del presidente, che ha assicurato che non si ricandiderà alle elezioni di settembre, restando però al suo posto fino alle consultazioni per gestire in prima persona la transizione. I manifestanti hanno assicurato che resteranno in piazza fin quando Mubarak non abbandonerà il palazzo presidenziale. I Fratelli Musulmani, attraverso il loro portavoce, Mohammed Mursi, hanno bocciato l'intervento dell'anziano presidente, sottolineando come ''non soddisfi nessuna richiesta'' della popolazione. Le parole di Mubarak, secondo Mursi, sono arrivate troppo tardi. Anche il movimento giovanile del '6 aprile' ha bocciato il discorso del presidente egiziano. ''Continueremo a manifestare – ha detto un portavoce del gruppo dal Cairo – fin quando non verranno soddisfatte le nostre richieste, soprattutto la domanda di dimissioni di Mubarak e del suo governo''. Il ministro delle Finanze egiziano, Samir Radwan, parlando alla radio della 'Bbc', ha detto che il governo egiziano ''è aperto al dialogo con tutti i settori dell'opinione pubblica'', quindi anche con i Fratelli Musulmani. Riprendendo le parole del vice presidente Omar Suleiman, Radwan ha ''assicurato'' che le autorità sono pronte al dialogo anche con l'opposizione. Secca la risposta dei Fratelli Musulmani: "Nessun dialogo con il vice presidente Omar Suleiman senza le dimissioni del presidente Hosni Mubarak". Quanto ai sostenitori di Mubarak in piazza Tahir, ''si tratta di bande armate inviate dal governo – ha sottolineato il dirigente Mohammed al-Baltanji – per attaccare i nostri militanti con azioni preordinate". I partiti che fanno capo al Raggruppamento egiziano per il cambiamento, in particolare al-Wafd e i nasseriani, si dicono invece favorevoli ad avviare il dialogo con Suleiman. Nel corso di una conferenza stampa al Cairo, i rappresentanti delle forze politiche dell'opposizione storica egiziana hanno annunciato di "accettare la richiesta di dialogo avanzata ieri da Suleiman". Secondo quanto riporta 'al-Arabiya', i leader delle formazioni di opposizione hanno anche commentato gli scontri in corso a piazza Tahrir, sostenendo che "la responsabilità di quanto sta accadendo è del governo". Il ministero della Difesa del Cairo, in un comunicato letto alla tv di Stato oggi ha chiesto ai manifestanti di tornare a casa ''per permetterci di riportare la sicurezza nel Paese". "Il vostro messaggio è chiaro e le vostre richieste sono state recepite – ha affermato il portavoce dell'esercito che ha letto la nota – possiamo mai continuare a stare in strada ancora a lungo interrompendo la vita del Paese, tenendo le scuole chiuse e le attività lavorative ferme?". Il ministero della Difesa ha chiesto quindi ai manifestanti di interrompere la protesta: "Dobbiamo pensare al futuro del Paese e pensare all'Egitto. Non ve lo chiediamo con la forza, ma con il dialogo". Le autorità egiziane hanno ridotto le ore di coprifuoco, decretate nei giorni scorsi al Cairo, ad Alessandria e a Suez. Secondo quanto riferisce la tv di stato egiziana, a partire da oggi il coprifuoco entrerà in vigore alle 17 ora locale, le 16 in Italia, per terminare alle 7 di domani mattina, le 6 nel nostro paese. In Egitto, intanto, è stata sospesa l'attività della Camera e del Senato, in attesa che il tribunale del Cairo si pronunci in via definitiva sui ricorsi presentati da alcuni candidati non eletti nelle ultime consultazioni politiche. E, dopo giorni di blocco e oscuramenti, sta tornando a funzionare la rete Internet nel Paese. Lo riferisce 'al-Arabiya'. Funziona di nuovo anche 'Facebook' e la pagina del movimento giovanile '6 aprile' ha riperso a pubblicare notizie e messaggi dall'Egitto.