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Commercianti e Fiera Internazionale: nessun complotto

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Commercianti e Fiera Internazionale: nessun complotto

Checcaglini direttore di Confesercenti interviene sulla questione dell’appello dei commercianti lanciato intorno alla Fiera Internazionale: “Abbiamo sentito le legittime rimostranze dei commercianti e crediamo che non sia il caso di gridare al complotto. C’è solo da ascoltare le loro esigenze. È questo il ruolo di un’associazione di categoria. Nessuno ha gridato allo scandalo quando appena due settimane fa i ristoratori di Piazza Grande per bocca del presidente della categoria hanno lamentato dell’iniziativa svolta al Prato in concomitanza con la Fiera Antiquaria”.
“Un’iniziativa – spiega il direttore Checcaglini – tra l’altro con un numero di operatori decisamente inferiore a quelli della Fiera Internazionale. Il rapporto è uno a dieci. Oggi quindi non capiamo come mai c’è tanto da stupirsi se gli operatori del centro volontariamente muovono un appello. Tra loro ci sono tantissimi operatori della ristorazione che si lamentano di un evento che di fatto svuota i negozi e penalizza ristoranti e pubblici esercizi”.
“Mi pare – prosegue Checcaglini – che quanto denunciato da Fazzuoli nei giorni scorsi coincida perfettamente con quanto denunciano i commercianti del centro storico. Con una differenza, che forse brucia di più a tali operatori, e cioè che l’evento è stato organizzato da chi dovrebbe promuovere le attività commerciali.”
“Perché quindi dolersi – aggiunge il direttore Checcaglini – se i commercianti criticano il fatto che si destinano risorse pubbliche ad una iniziativa commerciale che dovrebbe autofinanziarsi. Si tira in ballo la fiera di Anghiari, che non ci riguarda come organizzazione in quanto è gestita dalle associazioni artigiane perciò non siamo noi a rispondere delle risorse che utilizza. Constato solo che in quel caso si svolge nel centro storico e che riscuote il plauso di commercianti e ristoratori perche lo anima di visitatori”.
“Ad Arezzo – conclude Checcaglini – ad alzare le lamentele e a spingere ad una riflessione sono stati invece proprio i commercianti che si sentono penalizzati da un evento che dovrebbe promuovere le loro attività. Non si demonizzi quindi chi esprime preoccupazione. Le imprese del territorio devono essere ascoltate perché sono loro che quotidianamente tengono accese le luci del commercio locale. Se esprimono preoccupazioni su un evento che promuove solo se stesso c’è da capire che oggi in città la situazione economica è cambiata. Tante sono le difficoltà degli operatori che oggi non sopportano più ciò che in passato poteva essere tollerato. La mia associazione da tempo ha sollevato la questione della destinazione delle risorse camerali previste per la promozione. Crediamo che sia giunta l’ora di farne buon uso. È quello che chiedono i commercianti. È un loro diritto e fanno bene a difenderlo. Solo ascoltando le loro lamentele, senza gridare all’agguato, è possibile far crescere l’economia locale e svolgere il ruolo che noi rappresentanti delle associazioni di categoria siamo chiamati a fare”.