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Consiglio Comunale 16 novembre 2011 Le interrogazioni

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Consiglio Comunale 16 novembre 2011  Le interrogazioni

Rischio idraulico oggetto di tre interrogazioni. La prima di Luigi Lucherini. “L'affermazione a me attribuita in cui avrei dato dell' 'ignorante' all'assessore Dringoli è pura fantasia del giornalista che ha redatto l'articolo. Mi dispiace di questo equivoco. Al di là di ciò, il problema resta nella sua serietà perché ne va di mezzo l'incolumità dei cittadini e la sicurezza dei loro beni. L'autunno, tempo addietro, era caratterizzato da piogge di mediocre entità, ora mostra invece una tendenza a piogge di forte intensità e concentrate in periodi brevi: 300 millimetri di acqua piovana nel giro di poche ore sono un disastro sicuro. La portata del torrente Castro fu valutata di 210 metri cubi al secondo 160 anni fa. Oggi si possono raggiungere portate ben maggiori e il Castro non è quello di metà Ottocento visto che è per gran parte intubato. Si stima attualmente una capacità di 80 metri cubi al secondo. Quanto avvenuto a Genova avrebbe conseguenze devastanti sul tunnel che attraversa la città e sotto il quale si trova il torrente, potrebbe anzi “scoppiare” nei punti più deboli. Senza considerare che molti edifici sopra il Castro hanno scarichi diretti su questo tunnel, l'acqua potrebbe risalire a causa della pressione fino al terzo piano delle abitazioni. Chiedo perciò quali accorgimenti intende prendere la Giunta per evitare pericoli di questo genere. Il problema è tale da chiedere una condivisione fra le forze politiche”.
La seconda di Lucio Bianchi: “San Marco, via Salvadori, via Tripoli, via Pievan Landi. Si tratta di una zona della città dove ogni occasione di pioggia abbondante determina l'allagamento del sottopasso e mette a rischio le abitazioni. L'ultimo allagamento è di 4 anni fa. Nel frattempo si è verificato anche l’episodio della Chiassa. In campagna elettorale i candidati hanno incontrato il comitato di San Marco che si è fatto parte attiva per la soluzione dei problemi chiedendo la costituzione di un tavolo congiunto con il Comune e le Ferrovie dello Stato. Le promesse, guarda caso, non sono mancate. Noi chiediamo di conoscere lo stato dell'arte dei lavori in quell'area e più in generale sulla rete fognaria cittadina caratterizzata dalla quasi totalità dei tombini intasati. Si è preferito fare un parcheggio multipiano piuttosto che le casse di espansione”.
Ed ecco le risposte dell’assessore Franco Dringoli: “la situazione è sotto attenta osservazione. Ci sono vincoli urbanistici nuovi e la previsione di 4 nuove casse di espansione. Per quella del Castro siamo a livello di progetto esecutivo. Ora si apre la partita dei finanziamenti e abbiamo un confronto aperto con la Regione Toscana che sembra avere compreso il potenziale pericolo che grava sul nostro territorio. Come amministrazione siamo in grado di fornire studi di simulazione su quali aree cittadine rischiano davvero l'inondazione e sugli effetti degli interventi di prevenzione. Nella zona San Marco, nello specifico, abbiamo ripulito le fognature e fatti gravi non si sono più verificati. E non si tratta di interventi tampone”.
Il Sindaco Fanfani ha sottolineato come le casse di espansione siano una soluzione non definitiva perché se continua a piovere e sono piene, l'acqua ovviamente tracima. “Tuttavia, reggono bene l'impatto immediato di forti piogge. Noi lavoriamo per creare le condizioni affinché il territorio urbano sia curato e tutelato: in momenti di grande sviluppo economico la città ha avuto minore attenzione e casse di espansione per così dire 'naturali' sono venute meno dando al rischio idrogeologico prospettive purtroppo concrete. Invito Dringoli a costituire velocemente un gruppo di lavoro in cui tutti i gruppi siano disponibili a partecipare”.
Alessio Mattesini è tornato sull'alluvione del 2009 alla Chiassa. Nel 2010 e nel 2011 non si è provveduto più alla pulitura del torrente Chiassa e dei corsi d'acqua limitrofi. La mia preoccupazione è quella dei cittadini che peraltro hanno pagato una tassa imposta dalla Comunità montana del Casentino. Dovranno contribuire in tal modo anche nel 2012?”
Franco Dringoli: “posso prendermi l'impegno di verificare la situazione del torrente Chiassa nell'ambito del programma di investimenti del Consorzio di bonifica del Casentino competente per questo corso d'acqua. Arezzo, ricordo, fa riferimento al Consorzio di bonifica Valdichiana. L'alluvione alla Chiassa Superiore non venne determinata dal Chiassa ma da un torrente limitrofo. Nonostante questo fosso insistesse su area privata, ci siamo accollati come amministrazione i costi delle opere di risanamento e di rifacimento delle tubature per garantire il corretto deflusso delle acque e la sicurezza dei cittadini. Dunque ci siamo mossi subito rimuovendo un'opera fatta veramente male. La Regione in quella circostanza ha negato la valenza di 'evento di carattere regionale', unica fattispecie che dà diritto agli indennizzi i quali peraltro sono modesti”.

Il Consiglio comunale ha poi affrontato temi diversi con altre interrogazioni.
Luigi Scatizzi: “in centro storico sono molteplici i locali pubblici che offrono alcolici a basso costo. Sotto effetto di bevande simili il minore è vulnerabile a rischi molteplici. Si chiedono con fermezza campagne di sensibilizzazione rivolte a esercenti, cittadini e giovani e un protocollo di sicurezza che favorisca maggiori controlli”.
La risposta dell’assessore Lucia De Robertis: “riteniamo sia arrivato il momento di coinvolgere il soggetto famiglia e di spostare l'equilibrio dalla sensibilizzazione al controllo, che dove avvenire indubbiamente in maniera più efficace. Anticipo che un nuovo accordo disciplinerà la settimana del quartierista e la cena propiziatoria perché belle manifestazioni del genere non devono implodere sotto il rischio di fenomeni degeneranti”.

Tre le interrogazioni presentate dal consigliere comunale Roberto Bardelli e rivolte al Sindaco Fanfani: con la prima si domanda se è vero che tra gli obiettivi individuali per il 2011 degli agenti della PM il comandante abbia inserito un numero minimo di contravvenzioni che gli agenti stessi dovrebbero comminare, almeno 400 nel secondo semestre 2011. È vero inoltre che un neo-commissario ha indetto una riunione di 30 agenti per invitarli ad aumentare le contravvenzioni? “Ho riscontrato personalmente una ferma e decisa censura da parte degli agenti stessi, contrari a una proposta deontologicamente discutibile che finirebbe per danneggiare i cittadini. Quali misure si intendono adottare nei confronti del dirigente comandante e del commissario sopracitato? Sono infatti convinto che non siamo le multe a garantirci il denaro necessario ad amministrare bene la città”.
Ancora sulla PM: “presso il comando sono stati ultimati i lavori di rimozione e messa a norma delle coperture precedentemente in eternit e in amianto. Il direttore responsabile dei lavori ha dichiarato che i lavori erano compiuti e i locali di nuovo utilizzabili mentre i rappresentanti sindacali hanno riscontrato ambienti sporchi di quelle polveri di amianto che sono la parte più tossica e cancerogena. In data 10 novembre la bonifica non era affatto ultimata”.
Ultima interrogazione sul quartiere di via Malpighi “coinvolto in un degrado e in disagio riscontrabili da chiunque voglia fare “come me un sopralluogo. E si tratta di edifici di edilizia popolare”.

Gianni Pagliazzi ha posto all'attenzione il problema dei rumori che deve subire chi vive vicino ai passaggi a livello. “A certe ore insopportabili. In particolare in via Fiorentina e in generale a causa del transito di auto a velocità sostenuta in direzione di uscita dalla città. Essi derivano soprattutto dalle ruote che battono sui binari”.

Roberto Barone: “dopo più di tre mesi dall’approvazione in Consiglio Comunale dell’atto di indirizzo mirato ad avviare il percorso verso la ripubblicizzazione del Servizio Idrico Integrato, a oggi nessuna azione è stata ancora intrapresa per promuovere in AATO 4 una revisione del Piano d’ambito e la revisione immediata delle tariffe alla luce dell’abrogazione della norma sulla “adeguata remunerazione” del 7% del capitale investito. Non si è proceduto nemmeno alla nomina dei rappresentanti del Comune di Arezzo nel C.d.A. dell’AATO 4 ai quali avremmo dovuto assegnare una serie di precisi indirizzi tra i quali la ripubblicizzazione e la rimodulazione tariffaria. Dopo il successo referendario che ha decretato di fatto la volontà popolare di voler tornare a una gestione pubblica di un bene comune come l’acqua e senza il carico dei profitti, occorre che venga attuato con urgenza ciò che i cittadini attendono e che il Consiglio ha deliberato. L'atto di indirizzo è dell'agosto, se il 2 settembre si fosse provveduto alla nomina dei rappresentanti questi avrebbero potuto lavorare da quella data a prescindere poi se gli AATO saranno o meno soppressi”.
Giuseppe Fanfani: “per la nomina dei membri di spettanza del Comune ho atteso di sapere che fine facesse questo organismo che dovrebbe venire meno alla fine del mese. Propongo questo: se l'attività degli AATO dovesse essere confermata o anche solo prorogata, procederei alla nomina dei rappresentanti del Comune di Arezzo altrimenti non avrebbe senso farlo”.