Home Politica Consiglio Comunale 30 settembre 2011 mozioni e atti di indirizzi

Consiglio Comunale 30 settembre 2011 mozioni e atti di indirizzi

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Bennati: “il drastico ridimensionamento dei fondi statali di carattere sociale deciso da questo governo ha comportato l'agonia e la fine di importanti politiche sociali e assistenziali. Il taglio più significativo è sul Fondo nazionale per le politiche sociali ma guardiamo al Comune di Arezzo. Nel 2011 abbiamo subito una decurtazione per le politiche sociali di 3 milioni di euro e mezzo, una ulteriore di 1.400.000 euro sul fondo per la non autosufficienza. Chiediamo al Governo che assuma misure economiche e finanziarie affinché le politiche sociali nel suo complesso tornino a essere una priorità. Misure urgenti in relazione alla problematica della non autosufficienza posto che una ricerca del ministero del Lavoro ha dimostrato che, a fronte di 2.600.000 persone non autonome, le risorse pubbliche destinate a sostenere la disabilità sono assolutamente esigue. Faccia una riforma assistenziale che comporti servizi migliori, efficienti e vicini a famiglie e persone”:
Scambio polemico fra Tulli e Sestini: Marco Tulli ha fatto una requisitoria dura contro il Governo del “bunga bunga” chiedendo che “su un argomento del genere non si registri l'unanimità per forza del Consiglio Comunale perché sarà, sì, una mozione di un piccolo Comune ma per questo Comune è un atto politico” mentre Grazia Sestini si è risentita dai toni, dalle parole e da questo invito a non votare l'atto assieme: “la volta scorsa avevamo raggiunto l'unanimità su un atto del genere. Poi all'improvviso questa venne sconfessata dalla maggioranza. Oggi viene rigettata con un atteggiamento assai criticabile”.
Daniele Farsetti: “la manovra è odiosa, è una macelleria sociale e siamo dunque contro questo governo. Tuttavia chiediamo a Barbara Bennati di inserire nella sua mozione alcune nostro modifiche che sono solo incisi integrativi. Per reperire risorse, il Governo dovrebbe procedere a tagli alle spese militari, al rientro delle missioni militari, all'abolizione del finanziamento pubblico dei partiti, a colpire chi ha eluso lo Stato, in particolare i beneficiari dello scudo fiscale, a cancellare opere inutili come Tav e ponte di Messina, all'abolizione dei finanziamenti pubblici a scuole e ospedale privati”.
Luigi Scatizzi: “meglio se era tutto il Consiglio Comunale a esprimersi su questo atto perché è diretto al Governo che invitiamo ad assumere certe iniziative. Altrimenti rischiamo di farlo apparire come una provocazione”.
Francesco Francini: “qui qualcuno si è montato la testa, sento parlare di Tav ed emendamenti alla finanziaria. Temo non sia questa la sede. I cittadini aretini sono ancora una volta investiti di chiacchiere. Comunque: come vorrà procedere da oggi il Pd? Lo capiremo al momento del voto: vorrà cercare la collaborazione di tutti, con senso di responsabilità, come sembrava lo scorso Consiglio, o si limiterà a un atteggiamento conflittuale? Le proposte di emendamento di Grazia Sestini sono quelle di 20 giorni fa, a questi emendamenti la relatrice dava credibilità. Vediamo se oggi la maggioranza si trincererà dietro una scelta ideologica o vorrà ancora accogliere i nostri emendamenti”.
Roberto Barone: “sono stato tra quelli che denunciò l'effetto degli emendamenti del Pdl, che annacquavano la forza della mozione la volta scorsa. Oggi si procede nella medesima direzione per cui confermo la mia contrarietà. Sono d'accordo con le proposte del Movimento 5 stelle, personalmente aggiungerei anche un altro modo di reperimento delle risorse come applicare l'Ici sugli immobili del Vaticano, ma accoglierle significherebbe veramente alterare la struttura e il senso della mozione di Barbara Bennati”.
Matteo Bracciali: “invito Grazia Sestini a presentare gli emendamenti a Sacconi, protagonista delle manovre viste e riviste e della crisi 'isterica' in cui versa il Consiglio dei Ministri italiano. Sulle proposte del Movimento 5 stelle, preferirei analizzarle punto per punto e approfondirle adeguatamente ma in un momento successivo”.
Lucia De Robertis: “ci sarà bisogno estremo affinché tutti concorrano a definire una linea politica che ci sia di supporto per spiegare alla città cosa verrà tagliato nei prossimi mesi in ambito sociale. Obiettivo principale dovrà essere la tenuta della coesione sociale”.
“Di fronte alle parole di Lucia De Robertis – ha subito aggiunto Francesco Francini – la maggioranza dovrebbe solo ritirare questo atto che qualcuno ha voluto ideologizzare”.
Emendamenti tutti respinti, mozione approvata con 22 voti favorevoli e 7 contrari.

MOZIONE SUL TRASPORTO FERROVIARIO (Roberto Barone – Idv)

Barone: “abbiamo lavorato congiuntamente con la omologa Commissione consiliare provinciale trasporti per arrivare a una richiesta che scongiuri penalizzazioni ulteriori per Arezzo e il suo territorio in ambito di collegamenti ferroviari. L'ultimo taglio di treni regionali, a valle di una temporanea soppressione per lavori a Roma Tiburtina, è emblematico. Ricordate l'incendio che la colpì? Ebbene, alcuni treni vennero soppressi e questo è diventato il loro destino finale da temporaneo quale doveva essere. I pendolari di Arezzo sono la categoria che subisce di più questi ridimensionamenti. Emetto già il grido di allarme per il 2012: ci sarà un ulteriore taglio. Negli anni abbiamo perso tutti gli Eurostar, una serie di Intercity, l'unico collegamento internazionale che avevamo, con Monaco, e treni regionali. Chiediamo che il Consiglio Comunale faccia sentire la sua voce all'assessore regionale trasporti, alle commissioni parlamentari e al ministro dei trasporti”.
Luigi Luchierini: “il sistemi di trasporto integrato è l'unica soluzione al problema. Ma l'Italia è capace a elaborare un vero piano nazionale? Finora non si è dimostrata tale. Fra 4 anni da Arezzo vedremo passare i treni merci e i locali perché ai nostri rappresentanti nazionali dovremmo chiedere di inserire Arezzo proprio in un ambito complessivo, in un sistema che leghi ferrovia, strada, cielo e mare. D'altronde sono 35 anni che ci stanno penalizzando, finora qualcosa era rimasto ora Trenitalia ha dato l'affondo finale”.
Pilade Nofri: “Trenitalia è interessata solo all'alta velocità. Città come Arezzo rischiano davvero l'emarginazione totale”.
Aurora Rossi: “d'altronde senza fondi si va poco lontano. E anche nel settore dei trasporti non possiamo non citare i tagli al tpl da parte del Governo”.
Mozione approvata con 21 voti favorevoli e 6 contrari.

VALUTAZIONE MANOVRA CORRETTIVA (Matteo Bracciali – Pd)

Bracciali: “c'è lo studio di un economista, Oscar Giannino, che ha fatto la storia analitica del debito pubblico italiano. Non sposo ovviamente in toto il suo pensiero ma voglio citarlo in quanto non sospetto di un pensiero sinistra. Dal 1992 a oggi il debito pubblico si è accumulato in maniera esponenziale. La propensione al debito dei governi berlusconiani ha significato bruciare oltre 7 punti percentuali per ripagare gli interessi sul debito pubblico che con Prodi erano scesi dal 12 al 5 per cento circa e che con Berlusconi sono schizzati di nuovo verso l'antica soglia. Le più significative operazioni della manovra: aumento dell'Iva dal 20 al 21%, depotenziato il contributo di solidarietà che interesserà i contribuenti sopra i 300.000 euro annui, tagli alla politica disattesi, grande speranza riposta nella lotta all'evasione nonostante il famoso invito a 'evadere le tasse perché lecito' del Presidente del Consiglio. Dove sono le sbandierate, dal 1994, riforme fiscale e istituzionale? Chiedo che l'aula valuti negativamente una manovra iniqua e inefficace che procrastina le scelte strutturali e decisive del nostro paese e che ha coinvolto in maniera bipartisan molti dei protagonisti della politica di questo paese”.
Aurora Rossi ha proposto un emendamento per aggiungere una valutazione negativa delle politiche economiche e finanziarie che il governo sta adottando ai danni degli enti locali. “Occorre garantire appoggio alle iniziative di lotta delle autonomie locali contro gli effetti della manovra bis. Sollecitare l'impegno di tutte le figure istituzionali nell'opera di informazione e coinvolgimento dei cittadini, sostenere a livello territoriale iniziative di mobilitazione che coinvolgano gli utenti dei servizi, sostenere il ricorso alla Corte Costituzionale contro molti articoli della manovra bis che riducono risorse attraverso tagli lineari che ledono il principio di autonomia di entrata e il principio dell'universalità e dell'appropriatezza dei servizi”.
Grazia Sestini: “si può sapere cosa stiamo votando? Leggete il testo: 'il Consiglio Comunale valuta'. Questa non è neanche una mozione, è letteratura, si valuta l'operato di un governo senza proporre alcunché. Presi dalla foga di dire male della finanziaria vi siete dimenticati di dire cosa volete”.
Andrea Lanzi: “capisco questo appiglio burocratico ma è solo il modo per non entrare nel merito di un problema che vede oramai indifendibile il governo perfino da parte dei suoi più accaniti sostenitori”.
Roberto Bardelli: “ma invece di fare del Consiglio Comunale una piazza dove si punta il dito contro Berlusconi, si parla dei problemi di Arezzo? Cominciate a tirare fuori idee e a governare”.
Alessandro Arcangioli: “non esiste Arezzo indipendentemente dall'Italia. Qui è tutto l'assetto istituzionale che ne risulta depauperato con queste politiche, con il fallimento della rivoluzione liberale che ha massacrato professioni, aumentato la pressione fiscale e varato una legge elettorale improponibile. È una bugia che Tremonti abbia stabilizzato l'economia”.
Alessio Mattesini: “è chiaro che i tagli sono criticabili e mettono in difficoltà ma vorrei vedere un governo di diverso colore cosa avrebbe fatto dinanzi a questa situazione. Ci sono tagli che colpiscono il Comune? Bene, occorre trovare soluzioni alternative con le risorse a disposizione”.
Daniele Farsetti: “il centro sinistra si accorge nel 2011 di Berlusconi, quando ha governato non ha abolito leggi ad personam o approvato leggi sugli enormi conflitti di interesse. Perciò questa discussione mi sembra surreale e mi spinge a sottolineare che i due campi non fanno altro che rinfacciarsi le colpe su chi ha creato la situazione attuale. Vi rimpallate il taglio più grosso, la tassa più antipatica, l'aumento più sostanzioso. E stop”.
Luigi Scatizzi: “mi sembra che la mozione risulti poco scorrevole e lineare nella forma. Nella sostanza, manca una proposta concreta. Ci sarebbe da chiedere la riorganizzazione dello Stato nel suo complesso, non basta certo dire tagliamo le province. Dovrebbe essere scritto a più chiare lettere che gli stipendi dei parlamentari andrebbero tagliati, insomma invece di sollecitazioni generali potevate essere più precisi”.
L'emendamento di Aurora Rossi è stato accolto e la mozione così integrata è stata approvata con 19 favorevoli e 4 contrari.

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