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Consiglio comunale, il dibattito sull’assestamento di bilancio

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Consiglio comunale, il dibattito sull’assestamento di bilancio
Marco Donati

Arezzo – E’ stato l'assessore Marco Donati a illustrare la pratica relativa all’assestamento di bilancio del Comune di Arezzo. “Per la parte corrente la Giunta aveva previsto entrate da oneri concessori per le pratiche edilizie da impegnare sulla base di un indice di priorità: abbiamo deciso che quanto già riscosso andrà alla manutenzione del patrimonio comunale e dell'impiantistica sportiva. Avremo 700 mila euro di minori entrate per multe e violazioni al codice della strada: questo conferma come non facciamo cassa con questa voce. Tra le minori uscite correnti abbiamo, appunto, la riduzione della spesa del personale. Con questo assestamento non decidiamo quali spese andremo a ridurre: queste sono scelte politiche delicate che cercano di soddisfare ogni segnalazione della magistratura contabile e ogni norma legislativa per continuare a essere virtuosi che è l'unico modo per guardare con fiducia al futuro”.
Daniele Farsetti (Movimento 5 stelle): “non si possono colpire lavoratori che hanno magari fatto conto di avere determinate entrate preventivando spese importanti. Una beffa ai danni dei lavoratori che chiude questo 2011 rispetto al quale gli assessori si fanno scudo con ragioni di bilancio arrampicandosi sugli specchi: la politica dà con questa vicenda il peggio di sé e viene chiesto oggi di votare misure draconiane.
La Giunta Fanfani ha potuto godere di continuità amministrativa ma il Comune di Arezzo lamenta di trovarsi spiazzato dal quadro normativo: non è vero che gli eventi ci sono caduti addosso, potevamo reagire in tempo. Lo sapevamo che il costo del personale aveva raggiunto percentuali esagerate, si potevano prendere misure per tempo e non all'ultimo momento. L’assessore Donati lo scorso Consiglio Comunale ha ritirato un documento di contabilità per dissidi di maggioranza e oggi scopriamo che 2.500.000 euro sono state le entrate degli oneri concessori mentre ne erano stati previsti 10. Qualcuno dovrebbe dare conto di questa forbice. Il Comune d'altronde è capace di giocare con le leggi, le stesse che gli assessori rivendicano dalla loro parte per legittimare certe scelte, vengono piegate a seconda delle necessità del momento: il Direttore generale, ad esempio è rientrato dalla finestra dopo che la legge lo aveva cacciato dalla porta. Poi ecco i 5 concorsi, per aumentare definitivamente una sensazione di stato confusionale”.
Tulli, Barone e Rossi (Sel, IdV e Sinistra) hanno presentato un emendamento a un atto di indirizzo della maggioranza collegato alla delibera in cui si chiede che “prima venga colpito il fondo di risultato dei dirigenti, poi si proceda alla riorganizzazione e solo come ultima evenienza si tocchi il fondo dei dipendenti, distribuendo agli stessi ogni eventuale sopravvenienza. Occorre poi che siano bloccate le procedure di selezione avviate perché prima di qualsiasi procedura va fatta una riorganizzazione complessiva. È prioritario sapere come fare funzionare la macchina. L'approccio alla problematica della spesa del personale è stato sbagliato perché la Giunta procede rovesciando il percorso. Inoltre a forza di dire che abbiamo bisogno di 5 dirigenti, si rischia di viziare le procedure in partenza, magari solo mentalmente”.
Luca Stella (Pdl): “è ridicolo agganciare un atto di indirizzo a un assestamento di bilancio. Non serve a nulla se non a gettare fumo negli occhi ai dipendenti. Dove sta la colpa dell'amministrazione? Nel fatto che l'uscita dal famoso parametro del 40% non è di oggi ma di 6 mesi fa. Solo che la sentenza della Corte di Conti ha scombussolato le carte: la morale è che l'amministrazione sta navigando a vista, senza strategia”.
Grazia Sestini (Pdl): “non si fa un Consiglio con un assemblea del personale in corso che accusa l'amministrazione di responsabilità gravi, legate anche alla mancanza di informazione al sindacato delle scelte compiute. Un atto di indirizzo non serve a lavare la coscienza. Non so chi abbia ragione, si tratta di materia di trattativa sindacale, ma ammettete almeno problemi di collegamento tra giunta e maggioranza, la prima che fa le scelte, la seconda che pretende di edulcorarle”.
L'emendamento è stato bocciato: 5 favorevoli e 21 contrari. La delibera è stata quindi approvata con 16 favorevoli, 3 astenuti e 9 contrari.