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Dichiarazione del candidato sindaco del Polo della Nazione Scatizzi

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Dichiarazione del candidato sindaco del Polo della Nazione Scatizzi

Arezzo – «L’Azienda Sanitaria Aretina (ASL 8) prosegue l’azione di riorganizzazione e razionalizzazione dell’offerta dei servizi nel territorio in modo confuso, facendo prevalere logiche di opportunità politica rispetto alle reali esigenze dei pazienti. Una di queste operazioni di riorganizzazione riguarda la senologia con un approccio certamente non condivisibile soprattutto per la collocazione principale in un ospedale periferico. Recentemente, questo dualismo organizzativo, poco funzionale, è stato riordinato in una struttura di equipe chirurgica (cfr. Deliberazione n. 612 del 22.12.2010 con cui si è proceduto all’approvazione definitiva del nuovo Regolamento di organizzazione dell’Azienda Usl. 8), preliminare all’attivazione di una unità multidisciplinare di senologia (“Brest Unit”) presso la struttura della Gruccia in Valdarno. Se l’obiettivo di questa riorganizzazione è la riduzione delle liste di attesa, la soluzione non è quella giusta: non è con il trasferimento delle attività che si amplia il servizio ma più semplicemente con l’incremento delle sedute operatorie e non disperdendo le energie. La struttura di Arezzo è quella centrale per il servizio sanitario della provincia, non solo perché è sita nel capoluogo ma soprattutto perché svolge servizio di primo e secondo livello per i centomila aretini e di secondo livello per tutte le altre vallate. E’ stato Vittorio Caloni con la sua equipe che ha dato inizio con successo all'esperienza del reparto di senologia nel nostro territorio che, va sottolineato, rappresenta la prima patologia oncologica per le donne. Non va dimenticato che la cura della neoplasia della mammella non si conclude con l’intervento del chirurgo ma coinvolge altre specializzazioni che devono operare simultaneamente e sinergicamente al fine di ridurre al minimo i traumi per le pazienti. Non a caso il calcit ha investito notevoli risorse economiche proprio per l’oncologia nell’Ospedale di Arezzo, in quanto, data la collocazione geografica, è fruibile da tutte le vallate. Per quanto evidenziato si richiede alla Direzione Sanitaria di pensare ad una organizzazione che sia funzionale con queste esigenze. A questo proposito si inviata la Direzione a organizzare nell’Ospedale Provinciale di Arezzo, quale punto di riferimento per l’intero territorio provinciale, la “Brest Unit” integrando l’attuale staff professionale con le competenze di eccellenza necessarie. Sicuramente il servizio deve coprire le utenze degli altri bacini provinciali attivando sedute operatorie specifiche anche nelle altre sedi ospedaliere, ma conformemente a quelle specifiche esigenze. La struttura e le sue competenze devono restare dove si concentra la richiesta preponderante. Diversamente sarà evidente che le logiche seguite sono tutt’altro che di servizio.»