Home Politica Dichiarazione di Provincia e Diocesi sull’accoglienza dei profughi

Dichiarazione di Provincia e Diocesi sull’accoglienza dei profughi

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Arezzo – Giovani studenti fuggiti dalle tirannie del nord Africa verso l’Italia, patria del diritto e terra cristiana di pace, chiedono qualche giorno di accoglienza. La Regione Toscana ha ottenuto che le singole Province ricevessero piccoli gruppi di studenti, evitando concentrazioni e campi che disumanizzano e provocano tensioni. Il nostro popolo, da sempre accogliente, collabora con le Istituzioni Pubbliche che hanno chiesto aiuto, perché si accolga un piccolo numero di 500 profughi, sparsi in varie case di accoglienza, intanto nelle province di Firenze, di Grosseto, di Livorno e di Arezzo. Il programma prevede che, dopo la prima accoglienza, vi siano ulteriori distribuzioni sul territorio.
Si intende fraternizzare con la nostra gente, come già in passato molte volte si fece accogliendo i cercatori di libertà, e non inserire corpi estranei nel tessuto sociale toscano. Questi giovani vogliono ritornare a casa loro al più presto, appena sarà passato il pericolo per la loro stessa vita: sono coraggiosi edificatori della loro società. E’ gente molto civile, che cerca un letto nella casa di un popolo amico per riprendere fiato e proseguire il proprio impegno di cittadini della loro Patria.
Ad Arezzo sono attese solo 50 persone che, per il momento, saranno ospitate nella casa diocesana di Palazzuolo, che la Caritas, a richiesta delle Autorità Civili, ha destinato per breve tempo a questa accoglienza. Il tavolo di coordinamento per le procedure di assistenza dei profughi è guidato dalla Provincia di Arezzo, con la partecipazione della Croce Rossa, della Consulta Provinciale per il Volontariato di Protezione Civile, dalla ASL numero 8, dalla Caritas diocesana, dal Comune di Monte San Savino e dall’Arci che dispone di mediatori culturali di lingua araba e francese. Appena questo gesto di responsabilità civile si sarà realizzato, si intende tenere informata la popolazione, perché tutti sappiano e accolgano questi bravi e coraggiosi giovani temporaneamente nostri ospiti.