Arezzo – Verde, bianco, rosso: sono i tre colori portanti delle manifestazioni che sono previste domani in diversi comuni italiani per eleggere le “Miss Unità d’Italia”, omaggio del concorso all’anniversario dei 150 anni.
Una scenografia ad hoc, con passerella tricolore di dieci metri e bandierine per il pubblico presenti in sala, è stata prevista a Crotone, nel Salone delle feste dell’Hotel “Lido degli Scogli”, per l’evento patrocinato dal Comune. Presenti, con le autorità locali, Maria Perrusi Miss Italia 2009, Denise Barbuto Miss Calabria 2010, ed altre miss regionali. Una ragazza calabrese, Claudia Sicilia, indosserà un abito bianco rosso e verde.
Si prevede una grande festa anche a Reggio Emilia, in Piasa Dal Popol Giost. L’appuntamento rientra nei festeggiamenti della città con “Notte Festa Tricolore 2011”. A Messina, la selezione si svolgerà nel Salone della Borsa della Camera di Commercio con la collaborazione del “Comitato Messina 2mila11”, organizzatore dei festeggiamenti fissati nelle località della provincia dove hanno soggiornato i Garibaldini, mentre a Genova, la sfilata sarà nel Porto Antico, madrina Miss Liguria 2010 Giulia Massari.
E ancora i festeggiamenti continueranno in Veneto, a Spresiano (TV); a Busto Arsizio, in Piazza San Giovanni, la sera del 17.
L’elezione delle “Miss Unità d’Italia” vuole essere la testimonianza di una giornata vissuta nel segno della bellezza, senza retorica, per esprimere un sentito omaggio alla nostra bandiera. Il titolo è naturalmente onorifico e la vincitrice potrà essere invitata alle iniziative in programma nella sua regione.
«Vorrei che con questo evento – ha spiegato Patrizia Mirigliani – fosse identificato il concetto di un’Italia unita dalla bellezza. E’ giusto mettere in evidenza l’identità di ogni territorio, ma in modo che emerga la diversità nell’unità. L’Italia ha tante ‘Marianne’, e le nostre ragazze sono l’espressione delle differenze culturali, caratteriali e fisiche che fanno del nostro Paese una realtà unica».
Per l’occasione le miss indosseranno abiti – e non i costumi da bagno – più adatti alla circostanza.