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Ecobags: una città senza buste di plastica

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Ecobags: una città senza buste di plastica

Arezzo – Non basta dire addio alle buste di plastica. Vanno sostituite e l’assessorato all’ambiente del Comune di Arezzo mette adesso a disposizione 10.000 borse riutilizzabili di tessuto.
“In Italia, ogni anno, finiscono tra i rifiuti 2 milioni di tonnellate di plastica, delle quali 300 mila derivano da buste di plastica per la spesa che corrispondono a circa 300 unità a persona – ha ricordato l’assessore Roberto Banchetti. L’eliminazione dei sacchetti di plastica farà “risparmiare” l'equivalente di 180mila tonnellate di petrolio e altrettante emissioni di CO2 nell'atmosfera”.
Per questi motivi , l’assessorato all’ambiente del Comune, tra i molteplici progetti finalizzati a ridurre la produzione dei rifiuti, ha inserito anche le ecobags, 10.000 borse riutilizzabili di tessuto non tessuto (TNT), che si ottiene da fibre sintetiche di propilene al 100%, di produzione italiana, che saranno distribuite nelle scuole elementari, nei punti informativi e durante le iniziative e gli eventi organizzati dal Comune o comunque finalizzati al rispetto dell’ambiente e alla riduzione dei rifiuti
“La commercializzazione dei sacchetti per la spesa non biodegradabili – ha sottolineato Banchetti – è vietata dal 1 gennaio 2011 anche se è possibile smaltire le scorte fino ad esaurimento purchè vengano distribuite a titolo gratuito. L’ Italia aveva già recepito nella legge finanziaria 2007 la direttiva europea (EN 13432) che prevedeva dal 1 gennaio 2010 la sostituzione dei sacchetti in polietilene (plastica) con quelli in materiali biodegradabili (amido di mais, (Mater-Bi), di patate o girasole), ma ci sono state successive deroghe per la sua entrata in vigore”.
I sacchetti di plastica a fronte di una vita media di utilizzo di circa 20 minuti impiegano almeno 200 anni per essere degradati. Inoltre sono solo parzialmente riciclabili e generalmente vengono raccolti come rifiuto indifferenziato e avviati a smaltimento tramite incenerimento. Vengono spesso abbandonati ovunque, causando problemi di degrado ambientale, inquinamento del suolo e delle acque, poiché rilasciano sostanze tossiche e bioaccumulabili nell’ambiente.
“Questa iniziativa – conclude Banchetti – si aggiunge alle campagne di informazione e sensibilizzazione per una gestione sostenibile dei rifiuti, sia di livello nazionale come “Porta la sporta” che locali e fa parte dei molti progetti realizzati o in fase di realizzazione, quali Acqua in brocca, Giardino riciclone, Ecofeste, Ecoscambio. Anche attraverso queste piccole azioni, unite a momenti informativi e di sensibilizzazione, possiamo migliorare i nostri stili di vita, avere risparmi economici e contribuire a riqualificare l’ambiente”.