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Ehi signore, ha perso qualcosa?!

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Ehi signore, ha perso qualcosa?!

Arezzo – Parlare con i bambini dell’importanza dei nostri comportamenti quotidiani per una città migliore è importante, perché ci aiuta a vedere attraverso i loro occhi i nostri pregi e difetti di adulti e anche a volte a farci vergognare un bel po’.
Con i ragazzi del Consiglio della Città dei Bambini si è parlato di Decoro urbano. Già lo scorso anno i piccoli consiglieri hanno realizzato un bel manifesto che invita i cittadini ad avere più cura della città, insistendo sul fatto che la pulizia e l’ordine dipendono soprattutto dai comportamenti di ognuno di noi e non solo dal servizio di nettezza urbana.
Gli elementi principali del decoro messi in evidenza dai bambini sono: meno rifiuti per terra, più rispetto per gli spazi verdi e per i monumenti, non scrivere sui muri, eliminare il problema degli escrementi degli animali sui marciapiedi e nei parchi pubblici.
I ragazzi si sono concentrati sul problema dei rifiuti per strada o nei giardini e dalle loro riflessioni è nato l’invito per ogni cittadino, grande o piccino che sia, a farsi interprete di una campagna di sensibilizzazione diffusa, basata prima di tutto sul coraggio di sentirsi cittadino e sulla capacità di reagire alla maleducazione. Di fronte a qualcuno che butta un rifiuto per terra, basterebbe una frase un po’ arguta ed educata per farlo “sentire in colpa”. L’idea è semplice: se tutti noi reagissimo di fronte ai cattivi comportamenti facendo capire che li condanniamo, pian piano forse molti concittadini starebbero più attenti.
Sono nate frasi e piccoli slogan, e i bambini si sono impegnati a utilizzarli e diffonderli. Dal coraggioso “Mi scusi, non voglio essere prepotente, ma il rifiuto va buttato nel cestino”, al finto ingenuo “Scusi, le è caduto questo?”, al mortificante “Bell’esempio che dà ai bambini!!!”, all’informativo “Guardi che più avanti c’è un cestino!”, all’intransigente “Non si buttano le cose per terra!”, fino all’inesorabile “Questa carta per terra mi da noia, la può buttare nel cestino?!” e al poetico “Se la terra vuoi aiutare i rifiuti per terra non devi buttare”. Tante idee, tante parole di buon senso. Una specie di gioco di “passaparola”, per diffondere buoni comportamenti. Certo, affrontare un ragazzo “di quindici/sedici anni” intimorisce di più che rimettere in riga un signore o una signora di mezza età. Ma se missione deve essere, si può trovare il coraggio anche di criticare apertamente i comportamenti sbagliati dei ragazzi più grandi, “sperando che non reagiscano troppo male”!
E i loro comportamenti? I bambini sono capaci di fare una genuina e sincera autocritica sulle (poche) volte che è capitato loro di buttare in terra qualcosa, ma riflettendoci, in linea di massima, si riempiono piuttosto le tasche di carte e cartine pur di non sporcare in giro! Noi ci crediamo, e crediamo che il fatto di aver compreso che una città pulita dipende prima di tutto da ognuno di loro è già un passo molto importante per una coscienza civica più diffusa e responsabile.

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