Home Nazionale Famiglia, esercito e donne. Così la corte di Assad governa il Paese

Famiglia, esercito e donne. Così la corte di Assad governa il Paese

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Damasco, 28 mar. – (Adnkronos/Aki) – C'è la minoranza sciita degli Alawiti, che con Hafez al-Assad prima e con Bashar ora si è vista riconoscere ai suoi uomini posti chiave nel governo egiziano. Ma c'è anche la famiglia Assad vera e propria, che nel governo contestato in questi giorni dalle manifestazioni popolari ha un ruolo di primo piano. Diventato presidente per caso nel 2000 dopo la morte del primogenito in un incidente stradale, il neo diplomato in oftalmologia Bashar al-Assad ha sempre rispettato il desiderio paterno di mantenere la famiglia al potere. E' così che il fratello minore Maher, tenente colonnello, è oggi al comando della Guardia repubblica. Organismo di forza in un Paese come la Siria dove l'esercito è strettamente legato alla politica in una rete di interessi tanto stretta da rendere impensabile uno scenario simile a quello di Egitto o Tunisia, dove a un certo punto i militari hanno svolto un ruolo indipendente rispetto alla presidenza.
Tra i consiglieri, poi, Bashar include anche la madre, Anisa, considerata un'eminenza grigia del regime e favorevole alla linea dura contro l'opposizione al governo. Ruolo importante anche per la sorella Bushra, il cui marito Assef Al Shawkat era a capo dei servizi di sicurezza militari e che è diventata consulente per questioni strategiche.
Oggi, il cognato di Bashar è invece il vice capo dell'esercito siriano. L'attuale capo dei servizi di intelligence del Partito Baath, da 50 anni al potere in Siria quale partito unico, è Zuhair Hamad. Primo ministro siriano dal 2003 è invece Muhammad Naji al-Otari, la cui nomina è stata vista come un segnale di svolta combinata tra teocrazia e influenza baathista. Già presidente del parlamento, si è laureato in architettuta in Olanda ed è entrato a far parte del partito Baath dal 2000. L'attuale presidente del Parlamento è Mahmoud al-Abrash, anche lui nominato nel 2003. E' anche membro del Parlamento arabo provvisorio.
Due sono i vice presidenti di Bashar al-Assad: Farouk al-Sharaa e Najah al-Attar, entrambi eletti nel 2006. Tra i massimi esponenti della politica siriana, al-Sharaa è stato ministro degli Esteri siriano dal 1984 al 2006. Prima di entrare nella vita politica interna al suo Paese, l'attuale vice di Assad ha vissuto diversi anni in Europa. Durante gli anni Settanta è diventato membro del Partito Baath e ha accettato la carica diplomatica. Dal 1976 al 1980 è stato l'ambasciatore di Damasco in Italia e quattro anni dopo è stato nominato a capo della diplomazia del suo Paese.
Ferreo alleato del presidente, al-Sharaa è impegnato in prima linea per migliorare le relazioni tra la Siria e i Paesi stranieri. In questo senso, la maggior parte del suo impegno è stato speso nei rapporti con il Libano e Israele. Convinto della necessità che lo Stato ebraico restituisse i territori siriani conquistati durante la guerra del 1967, l'attuale vice presidente è stato impegnato in trattative con Israele nel 1991 e nel 2000. Musulmano, nel settembre 2007 ha incontrato Papa Benedetto XVI per discutere la situazione dei rifugiati cristiani iracheni in Siria, i processi di pace in Medioriente e il ruolo e lo status della Chiesa a Damasco. L'altro vice presidente siriano è una donna, Najah al-Attar, laureata in letteratura araba all'università di Edimburgo.
Dal 1976 al 2000 è stata ministro della Cultura. Nonostante la Siria sia dominata dal partito unico Baath, stabilito in base alla Costituzione, la al-Attar si è sempre dichiarata indipendente sul piano politico. Suo fratello Isam è stato a capo della sezione di Damaso dei Fratelli Musulmani e negli anni Settanta ha vissuto in esilio in Germania. Ma la donna alla quale il presidente siriano si affida, più di tutte, è Bouthaina Shaaban, suo consigliere politico e per la stampa. Laureata in letteratura inglese all'Università di Warwick, la Shaaban si è iscritta al partito Baath a soli 16 anni. Cinquasette anni e tre figli, è stata prima traduttrice, poi consigliere di Hafez e quindi del figlio, svolgendo prima un ruolo di interprete e poi di ministro per gli Espatriati, fino al 2008. Ministro degli Esteri di Assad è invece Walid Muallem, fortemente impegno nelle trattative per giungere a un accordo con Israele. E' stato ambasciatore di Damasco negli Stati Uniti. Figura controversa nel regime siriano è invece quella di Rami Makhluf, imprenditore miliardario cugino da parte di madre di Bashar. E' accusato di monopolizzare ingenti risorse economiche del Paese e di controllare l'assegnazione degli appalti di importanti commesse straniere in Siria. Makhluf è proprietario, tra l'altro, di una delle due compagnie di telefonia cellulare del Paese, la SyriaTel, i cui uffici sono stati assaltati a Daraa. Il suo nome, preso di mira dagli slogan anti-regime scanditi questi giorni nel sud del Paese, era salito agli onori delle cronache nel 2008, quando il Dipartimento del tesoro americano lo aveva inserito in una lista nera con l'accusa di beneficiare e facilitare la corruzione pubblica in Siria.

Articlolo scritto da: Adnkronos