Home Politica Fanfani: ‘I valori della liberazione e della democrazia’

Fanfani: ‘I valori della liberazione e della democrazia’

0
Fanfani: ‘I valori della liberazione e della democrazia’

Arezzo – "Lunedì ricorderemo la Liberazione. Il trascorrere degli anni rende questa cerimonia sempre meno rituale e sempre più attuale. Quanto sta accadendo non solo in Italia ma anche in Europa e nel Mediterraneo conferma che i valori che sono stati alla base della guerra di Liberazione e poi del nostro Stato democratico, continuano ad essere messi in discussione. Pensiamo alle vicende nazionali e quindi agli attacchi alla magistratura, all’egoismo “nazionalistico” che contraddistingue alcuni ministri e alcuni partiti italiani, alla mancanza di solidarietà tra gli stati europei, all’inadeguata capacità di azione dell’Unione Europea a rispondere al fenomeno immigratorio e alla crisi economica.
Dobbiamo quindi continuare non solo a mantenere viva la memoria ma a lavorare per concretizzare i principi che sono stati alla base della Liberazione.
La memoria è un dovere: per le generazioni che hanno costruito la nostra democrazia e per quelle generazioni future. Non c’è futuro se tagliamo le radici. In primo luogo non dimenticare le stragi e quindi coloro che hanno sacrificato la loro vita. Il simbolo della nostra realtà locale è San Polo dove i civili obbligati a scavare tre fosse dove furono gettati alcuni ancor vivi, i partigiani sotterrati con la testa fuori dalla terra, con cariche di tritolo addosso, poi esplose. 48 furono le vittime e nel febbraio del 2007 l'unico responsabile della strage rimasto ancora in vita, è stato assolto dal tribunale militare di La Spezia.
Altre stragi, altri ricordi. 15 giugno 1944, carcere di Arezzo: i prigionieri Sante Tani, suo fratello don Giuseppe e il partigiano Aroldo Rossi e altri tre partigiani vennero ricondotti nella cella dopo un tentativo di liberazione per venire massacrati. 23 e 24 giugno quando furono la Chiassa Superiore, Palazzo del Pero, Molin Nuovo e Muraglione a subire rastrellamenti e fucilazioni di civili. Primi giorni di luglio quando a Rigutino, Mulinaccio fattoria di Badicroce, Meliciano e Staggiano i tedeschi passarono per le armi sfollati, partigiani e civili
E’ fondamentale non dimenticare le singole stragi ed i singoli episodi, ma è altrettanto importante continuare la riflessione sul contesto storico generale di quel periodo
Il 25 aprile è la Festa dell’intero paese e della sua gente: da qui ha preso le mosse il nostro Stato democratico e da qui è iniziato lo sviluppo sociale ed economico dell’Italia."