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Grandi arrivi per la mostra dedicata a Giorgio Vasari

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Grandi arrivi per la mostra dedicata a Giorgio Vasari

Arezzo -Countdown per l’inaugurazione della mostra che Regione Toscana, Provincia di Arezzo, Comune di Arezzo e Camera di Commercio di Arezzo
dedicano al celebre artista di cui ricorrono i 500 anni dalla nascita: Giorgio Vasari. Presso la Galleria Comunale d’Arte Moderna fervono i preparativi per l’allestimento dell’esposizione curata da Alessandro Cecchi con Alessandra Baroni e Liletta Fornasari: un via vai di tecnici, trasportatori, allestitori, architetti, falegnami, grafici, organizzatori alle prese con i condition reports e accompagnatori dei grandi musei europei o prestatori italiani ad accompagnare tavole autografe dell’artista, delicate e importanti o i preziosi disegni del grande Maestro che con tutte le garanzie di rigore e cautela i musei francesi, austriaci e inglesi eccezionalmente hanno prestato, imponendo condizioni stringenti nel trasporto, nel controllo del microclima e dell’illuminazione.
Oggi (martedì 30) in particolare dal British Museum di Londra, Hugo Chapman conservatore del Dipartimento del museo inglese, accompagna due bellissimi studi: Il rimo ricollegato al soffitto del refettorio del convento di Monteoliveto Maggiore a Napoli, che Vasari fu chiamato a realizzare grazie all’intercessione di don Miniato Pitti e Ippolito da Milano suoi “amicissimi, tra il 1544 e il 1545 è “ l’Allegoria dell’Abbondanza”.
La volta del convento, nonostante i danni della seconda guerra mondiale, si è miracolosamente conservata e alcune parti della decorazione un tempo sopra l’entrata principale, si trovano adesso al museo napoletano di Capodimonte che ha – anch’esso- prestato per l’occasione un olio su tavola alla mostra di Arezzo.
Il disegno del British Museum è rifinito, assai prossimo alla versione pittorica, realizzato con una lieve preparazione del fondo a biacca, fatta forse
per rendere più accentuato il contrasto chiaroscurale. La linea della composizione è poi tratteggiata con uno stilo di piombo, manipolato con grande leggerezza. Altro studio che arriva dall’Inghilterra raffigura “ Le armi di papa Giulio III ” ed è considerato quello preparatorio alla decorazione della cappella del Monte in San Pietro in Montorio, la prima importante commissione papale del Vasari da collocarsi intorno al 1550. Intermediario e consulente dell’Aretino per questa impresa: Michelangelo.
Grandi arrivi oggi da Firenze: dalle Galleria dell’Accademia con la bellissima Santa Barbara e in particolare dalla Galleria degli Uffizi che, oltre al nucleo di disegni presta alcune opere chiave nel percorso pittorico del Vasari,
finalmente ricollocabili in una ricostruzione complessivo sulla sua arte e figura. In particolare assolutamente straordinario e affascinante nella sua complessa scenografia è il piccolo olio su rame con “ La fucina di vulcano ” di cui in catalogo Skira vene anticipata la datazione, identificandolo per la prima volta viene con l’opera la cui consegna è annotata al 31 ottobre 1564 nel manoscritto di Yale e non riportata nelle Ricordanze: “A dì ultimo di ottobre 1564 si condusse al serenissimo Principe uno quadro piccolo d’una Minerva che fa fabricar l’arme del Principe a Vulcano, di figure piccole; valeva detto quadro scudi 50”. Il dipinto deve quindi essere datato ai primi mesi della reggenza di Francesco (dal 1 maggio 1564) e può essere considerato il primo tentativo concreto di porsi al servizio del principe da parte di Vasari. Sempre dagli Uffizi impressionante per le dimensioni trattandosi di un ritratto il “ Ritratto del duca di Firenze Alessandro de’ Medici” del 1534 circa.
Il giovane duca è rappresentato a figura intera secondo una tipologia inconsueta per l’epoca, e il Vasari corredò l’immagine di un ricco e complesso
apparato simbolico descritto in una lettera inviata a Ottaviano de’ Medici: l’armatura splendente è lo specchio del principe nel quale si riflettono i suoi sudditi, lo sgabello sul quale è seduto, di forma circolare, simboleggia il suo regno che non ha né principio né fine; la stoffa rossa della seduta testimonia il sangue sparso da coloro che hanno lottato mcontro la famiglia Medici. La città in fiamme rappresenta l’assedio del 1530, mentre il tronco secco di lauro dal quale esce la vermena fresca di fronde simboleggia la casa Medici, che, spenta in precedenza, germoglierà di prole con il duca Alessandro.
Anche queste opere dunque hanno trovato oggi posto nelle sale della Galleria comunale in un crescente lavorio affinché tutto sia pronto per la preview stampa di venerdì 2 settembre, alla presenza annunciata del Ministro per i Beni e le Attività Culturali Giancarlo Galan , e per l’inaugurazione delle ore 17.30 presso la Chiesa di San Francesco insieme alla mostra promossa dalla Soprintendenza “Il primato dei toscani nelle Vite di Vasari”.
Interventi della autorità e dei curatori previsti: Sindaco di Arezzo Giuseppe Fanfani , Presidente della Provincia di Arezzo Roberto Vasai , Presidente della Camera di Commercio di Arezzo Giovanni Tricca, Assessore regionale alla Cultura Cristina Scaletti , Soprintendente per i BAPSAE di Arezzo Agostino Bureca e i curatori delle due esposizioni Alessandro Cecchi e Paola Refice.