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I lavoratori Coop in lotta per il contratto

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I lavoratori Coop in lotta per il contratto

Arezzo – “L’adesione allo sciopero di sabato è stata positiva – commentano Viviana Romanotti e Marco Guadagni, della Filcams CGIL di Arezzo. I lavoratori hanno compreso le ragioni della Cgil che ha giudicato, contrariamente a Cisl e Uil, irricevibili le proposte della Cooperazione per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro”. La trattativa è in corso da più di nove mesi e riguarda tutte le cooperative del settore, a esclusione di Conad che ha aderito al contratto del commercio privato.
Coinvolti sono oltre 58.000 lavoratori in tutto il paese.
La Filcams si è trovata a proclamare lo sciopero di fronte al rifiuto, da parte delle controparti al tavolo nazionale, di “ritirare quattro proposte per noi irrinunciabili: sul peggioramento del trattamento economico della malattia, sulle deroghe al contratto nazionale, sui doppi regimi (contratto di serie B per i nuovi assunti), e sulla riduzione del secondo livello di contrattazione”. In provincia di Arezzo è risultato che alcuni punti vendita non hanno nemmeno alzato le saracinesche (100% di adesione), altri sono riusciti a tenere aperto solo la mattina (80% di adesione). Solo nei piccoli punti vendita l'adesione si fermata al 30%. "Per ridurre i costi, le associazioni datoriali propongono per i nuovi assunti di aumentare la settimana lavorativa da 38 a 40 ore a parità di stipendio, ridurre del 5% tutte le maggiorazioni (straordinario, festivo, notturno), riduzione di 72 ore di permesso all'anno. Viene poi introdotto il concetto di negozio di prossimità per le cooperative minori, che prevede, anche per i dipendenti attualmente in forza, tutte le riduzioni previste per i nuovi assunti negli altri punti di vendita, creando una disparità di trattamento salariale che colpirà soprattutto le donne che sono principalmente occupate con part time a 20 ore settimanali. Oggi la retribuzione di un part-time a 20 ore è pari al 52,6% di un full time, se passano queste proposte sarà il 50% essendo l'orario di 40 ore settimanali e non più di 38". La Filcams Cgil si augura che la partecipazione dei lavoratori allo sciopero crei nuove condizioni di dialogo nella trattativa tra le parti. “I lavoratori hanno dimostrato che la crisi che tutti i settori stanno attraversando è reale – concludono Romanotti e Guadagni – ma che questa non può essere superata dividendo e eliminando diritti fondamentali che danno tutele ai lavoratori proprio nel momento di maggior bisogno”.