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IDV: ‘Il falso ideologico del ‘Nucleare Sicuro’

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IDV: ‘Il falso ideologico del ‘Nucleare Sicuro’

Arezzo – "Il terremoto del Giappone ed i danni subiti dalle centrali nucleari, con conseguente emissione in atmosfera di radiazioni, ha smascherato al cospetto dell'opinione pubblica mondiale il falso ideologico del nucleare “sicuro”.
In attesa di conoscere meglio gli effetti delle emissioni, le cui ricadute sulla popolazione potrebbero estendersi ad un'area vasta a causa del gioco delle correnti ed ai capricci delle meteorologia, è opportuno squarciare il velo di disattenzione sulla decisione del nostro Governo di investire sull'atomo.
Con la Legge 99 del 2009, infatti, si è data delega di emanare norme per l'individuazione dei siti atti a realizzare impianti di generazione di energia da fonti nucleari (art. 25) e, contemporaneamente, di creare l'Agenzia per la sicurezza nucleare (Art. 29), cancellando così l'esito di un Referendum (1987) nato sull'onda del disastro ambientale di Chernobyl (1986).
La scelta appare per molti versi non condivisibile. Stante, infatti, che la produzione di energia da fotovoltaico, in Italia, sta per raggiungere gli 8.000Mw (l'equivalente di due centrali nucleari) è davvero sostenibile la scelta del Governo Berlusconi ? Si tratta di impianti (energia nucleare) che vedrebbero la luce tra 10/15 anni con una differenza dei costi nella produzione di energia, a parità di dimensioni degli impianti, già oggi assai vicina (20cent$/kwh contro 15cent$/Kwh del nucleare).
Qual'è dunque la ragione di questa folle rincorsa ?
Germania, Francia e Svizzera stano già ripensando (a 48 ore dalla catastrofe giapponese) le strategie sul nucleare.
L'Italia dei Valori ha promosso un quesito referendario per l'abolizione delle norme citate. Quesito che, alla luce degli ultimi avvenimenti, appare assai tempestivo.
Il 19 Marzo daremo avvio, in tutte le piazze italiane, alla campagna referendaria: (acqua, nucleare e legittimo impedimento), distribuendo il materiale informativo. Il Governo teme l'esito referendario e preferisce depotenziarlo allontanando la data dalle elezioni amministrative, sperperando risorse. Noi chiediamo con insistenza che la si faccia coincidere almeno con la data del turno di ballottaggio (29 Maggio)."

Articlolo scritto da: Italia dei Valori – Arezzo