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Il paziente oncologico anziano al centro di un convegno scientifico

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Il paziente oncologico anziano al centro di un convegno scientifico
Sergio Bracarda

Arezzo – Oncologi e geriatri a confronto domani ad Arezzo per fare il punto sui trattamenti oncologici nei pazienti anziani. Si apre infatti il convegno scientifico dal titolo “Treating Aged Cancer PatientS” che vedrà riuniti numerosi esperti con l’obiettivo di lanciare un programma specifico di oncologia geriatrica a livello aziendale.

L’incidenza di tumori nella popolazione anziana sta aumentando in parallelo all’incremento della vita media: oggi, oltre il 50% dei pazienti affetti da tumore appartiene infatti alla fascia di età superiore ai 65 o, secondo i criteri più comunemente impiegati, i 70 anni. Una delle patologie oncologiche che sarà al centro dell’attenzione nel Convegno di Arezzo, ad esempio, è il carcinoma prostatico, uno dei tumori più diffusi nella popolazione maschile e la cui incidenza cresce in modo esponenziale con l’età: se a 40 anni infatti l’incidenza è di 1 caso ogni 10.000 uomini, tra i 60 e gli 80 anni diventa estremamente frequente.
Dopo i 70 anni iniziano sempre trasformazioni fisiologiche che possono condizionare la tossicità dei farmaci e questo pone particolari sfide soprattutto in oncologia, dove i trattamenti possono avere effetti tossici e dove deve essere quindi ben chiaro il bilancio tra benefici e rischi.

“La cura del paziente oncologico anziano è particolarmente complessa” dichiara il Dott. Sergio Bracarda, Dirigente Medico di II Livello presso la Divisione Medica dell’Azienda USL 8 di Arezzo e copresidente del Convegno di Arezzo insieme al Dott. Mario Felici, geriatra e Pietro Ponticelli radioterapista e direttore del dipartimento oncologico “Questa tipologia di pazienti si suddivide in tre grandi categorie: pazienti biologicamente giovani, candidabili a ricevere trattamenti convenzionali perché in grado di tollerare bene le terapie, pazienti con comorbidità importanti che vanno prese in considerazione nella scelta di regimi terapeutici appropriati e pazienti fragili. Il profilo di rischio di ogni paziente anziano va dunque stabilito tenendo presenti tutte le caratteristiche del malato, della patologia e delle cure possibili”.

Nella pratica clinica quotidiana, il problema più grande nel trattamento degli anziani è quindi quello dell'eterogeneità della casistica. Alcuni pazienti possono infatti tollerare bene le terapie, altri possono aver bisogno di una riduzione delle dosi o di schemi adeguati . Per questo motivo, uno dei problemi principali per gli oncologi di fronte ad un paziente anziano è la selezione degli schemi di terapia da assegnare ai diversi pazienti.
“Occorre quindi individuare schemi terapeutici adatti alle diverse tipologie di pazienti anziani, ponendo particolare attenzione all’identificazione dei pazienti fragili per i quali un trattamento anche moderatamente tossico potrebbe essere mal tollerato e soprattutto non portare a benefici in termini di controllo della malattia vista la rilevanza delle patologie concomitanti” continua il Dott. Bracarda.
Il convegno di Arezzo avrà l’obiettivo di lanciare un programma di oncologia geriatrica formando e sensibilizzando il personale medico alle specifiche esigenze dei pazienti oncologici anziani affinché si possa poi procedere all’attivazione di un ambulatorio per validare gli strumenti discussi e lanciarli nelle attività quotidiane di oncologia geriatrica.

L’inizio dei lavori alle 9,30, con gli interventi di Direttore generale e Direttore sanitario della Asl8.