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Incipit, nuova occasione per i cittadini stranieri

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Incipit, nuova occasione per i cittadini stranieri

Arezzo – Si chiama “Incipit” e tratta di nuovi inizi, quelli di una vita lavorativa diversa, in una patria che non è quella dove si è nati. È l’originale progetto formativo lanciato dalla Confcommercio di Arezzo per promuovere la creazione d’impresa fra la popolazione immigrata. Un progetto che nasce dall’esigenza di sviluppare la cultura del lavoro autonomo attraverso l’acquisizione di competenze specifiche che aiutino gli stranieri a diventare imprenditori consapevoli e motivati, non più semplici ‘Partite Iva’ aperte per buttarsi nella mischia pronti a tutto, “tanto non si ha niente da perdere”.

“Incipit” si compone di due parti: la prima ha come obiettivo l’individuazione e la formazione di persone di origine straniera che, ognuno nella propria comunità di riferimento, possano fungere da “tutor facilitatori” all’avvio di un’impresa. Saranno loro, nella seconda fase del progetto attraverso lo strumento dei Circoli di studio, a trasferire le competenze acquisite ai propri connazionali aspiranti imprenditori. Per aiutarli a superare le difficoltà burocratiche o del reperimento del credito, ma, ancora prima, per aiutarli a chiarirsi le idee, a fare un bilancio di competenze, insomma ad arrivare organizzati e sicuri al momento fatidico dell’apertura di un’attività.

L’idea di “Incipit” è nata all’interno dell’Associazione Imprenditori Stranieri della Confcommercio aretina, la prima del genere creata in Italia da un’organizzazione di categoria. “Mettersi in proprio è il sogno di molti cittadini stranieri – spiega il presidente Babou Camara, senegalese che da oltre trenta anni vive ad Arezzo – ma il mondo dell’impresa non è facile da interpretare nelle sue dinamiche. Non lo è per gli italiani, figuriamoci per chi è straniero, quindi lontano, per formazione e cultura, a certi schemi mentali. C’era quindi la necessità di sostenere in maniera qualificata quanti si sentivano pronti a dare una svolta alla propria vita, aprendo un’impresa dopo anni da lavoratori dipendenti. E abbiamo pensato che confrontandosi con persone della stessa lingua e cultura, potessero sentirsi più a loro agio”.

Ma quali sono le motivazioni che spingono uno straniero in Italia a scegliere il lavoro autonomo? “Sono molteplici – dice il presidente Camara –prima di tutto c’è il desiderio di mettere radici, di integrarsi, di acquisire visibilità agli occhi dei propri connazionali e dei cittadini italiani, oltre che di poter ricominciare attraverso un progetto lavorativo a lungo termine. Quando un immigrato diventa imprenditore, nel pieno rispetto della legalità, significa che il processo di integrazione è arrivato ad un livello molto alto. E quando c’è integrazione non esistono tensioni sociali. Per questo la nostra Associazione non può che favorire la scelta dell’autoimprenditorialità anche tra gli stranieri che vivono nell’aretino”. Che sono tanti, ormai: oltre trentacinquemila, più del 10% della popolazione residente. Una percentuale che sale ad oltre il 18% se si guardano i dati dell’occupazione: su 100 lavoratori, quasi venti sono dunque di origine straniera. “Ecco perché dobbiamo guardare agli stranieri non come ad un’emergenza da risolvere, ma come ad una forza positiva che produce ricchezza e contribuisce all’economia locale”, dice il presidente Camara.

ECCO LA SQUADRA DEI 13 TUTOR D’IMPRESA
Si è aperto oggi (lunedì 31 gennaio) presso la sede Confcommercio di Arezzo il corso per diventare ‘facilitatori di impresa’ e aiutare i cittadini immigrati ad avviare un’attività autonoma. Tredici i partecipanti, otto donne e cinque uomini, provenienti da Sri Lanka, Pakistan, Brasile, Perù, Santo Domingo, Marocco, Romania e Albania. Tra loro, esponenti noti delle comunità straniere di appartenenza, laureati e mediatori culturali. Impareranno tutto su leggi e norme che regolano l’apertura di un’impresa, poi animeranno circoli di studio rivolti ai connazionali che aspirano a lavorare in proprio. A salutare l’avvio delle lezioni questa mattina anche la vicepresidente della Provincia di Arezzo Mirella Ricci e l’assessore alla cultura Rita Mezzetti Panozzi

Sono tredici, otto donne e cinque uomini. Vengono da lontano: Sri Lanka, Pakistan, Brasile, Perù, Repubblica Dominicana, Marocco. I più vicini da Romania e Albania. La maggior parte di loro vive e lavora in provincia di Arezzo ormai da molti anni, alcuni hanno una laurea in tasca, un nome difficile da pronunciare e un po’ di esperienza nel settore delle mediazioni culturali.

Sono i primi protagonisti del progetto “Incipit”, ideato dalla Confcommercio e finanziato della Provincia di Arezzo per promuovere la cultura di impresa fra gli immigrati residenti sul territorio. Da oggi (lunedì 31 gennaio) sono ritornati sui “banchi di scuola” per diventare tutor facilitatori di impresa. Ovvero, esperti di pratiche, leggi, finanziamenti e quanto altro serva per avviare un’attività in proprio. Ad aprile, dopo il percorso formativo di 60 ore, ognuno di loro sarà in grado di trasferire le conoscenze acquisite ai connazionali che desiderano diventare imprenditori. Con il linguaggio e i modi appropriati, aiutandoli ad entrare, prima ancora che nei meandri della burocrazia italiani, nella mentalità del lavoro autonomo.

A salutare l’avvio delle lezioni questa mattina nell’aula formativa della Confcommercio c’erano anche la vicepresidente della Provincia di Arezzo Mirella Ricci e l’assessore alla cultura Rita Mezzetti Panozzi, insieme al presidente dell’Associaizone Imprenditori Stranieri Babou Camara e al direttore della Confcommercio Franco Marinoni.

“Sono persone fortemente motivate – ha detto, presentandole, il direttore della Confcommercio aretina Franco Marinoni – tanto che la Provincia ci ha autorizzato a includerne nel progetto tre in più delle dieci previste dal bando. Alcuni sono laureati in lingue o in economia, altri lavorano come traduttori in vari uffici pubblici, ci sono anche esponenti di punta delle comunità straniere presenti ad Arezzo. Ora, sotto la direzione dei docenti individuati in collaborazione con l’associazione Migrantes di Arezzo, dovranno impegnarsi a sviluppare doti da mediatori interculturali, oltre che le competenze legate alla creazione di impresa. La seconda fase di “Incipit”, che si svolgerà nella seconda metà del 2011, li vedrà all’opera come tutor dei circoli di studio che saranno organizzati nelle principali comunità di immigrati. Avranno il compito di coadiuvare i partecipanti e di orientarli nelle tematiche dello start up aziendale”. Tra gli argomenti dei circoli di studio, oltre a quelli tecnici su analisi del mercato, business plan e legislazione, ci saranno anche educazione civica, miglioramento della comunicazione in lingua italiana, relazioni con enti pubblici e banche. Perchè l’imprenditore straniero diventi prima di tutto un cittadino italiano consapevole e si presenti nel mercato con le carte in regola per avere successo.

“Non si tratta di una progettualità ‘per’, ma ‘con’ gli immigrati, che sono il soggetto attivo e partecipe delle nostre politiche – ha detto la vicepresidente Mirella Ricci – dietro c’è una scommessa: chi ha voglia di fare, sia immigrato o no, deve avere le stesse possibilità di mettersi all’opera. Ognuno dei partecipanti al progetto porta con sé un sogno, un’idea di riscatto, molti sono immigrati di seconda generazione, ormai cittadini italiani a tutti gli effetti. Dimostrare che anche gli stranieri che arrivano nel nostro Paese possono essere imprenditori rispettosi delle regole, portatori di valori, aiuta a cancellare diffidenze e paure”.

“In questi anni – ha sottolineato l’assessore alla Cultura della Provincia di Arezzo Rita Mezzetti Panozzi – stiamo vivendo una crisi dello sviluppo che si combatte solo puntando sulla diffusione della conoscenza e della cultura. È una delle priorità dell’unione europea nella quale anche la Provincia di Arezzo si riconosce. Ecco perché abbiamo deciso di finanziare questo progetto che aiuta ad entrare nei meccanismi dell’imprenditoria una fascia di popolazione sguarnita di queste competenze, nella logica della long life learning”.

INCIPIT, I NOMI DEI PARTECIPANTI
1. Fatjon Hyskaj (Albania)
2. Julio Cesar Garden Regalado (Rep. Dominicana)
3. Miriam Garcia (Rep. Dominicana)
4. Silvana Malile (Albania)
5. Wanniarachchige Nishad Wickramasena (Sri Lanka)
6. Anny Rocio Caballero Cabez (Perù)
7. Nieves Mateo (Rep. Dominicana)
8. Rachid Ben Moussa (Marocco)
9. Fidia Gladismir Perez (Rep. Dominicana)
10. Denise Demarchi (Brasile)
11. Marjeta Shpata (Albania)
12. Mohammad Yasim Shahid (Pakistan)
13. Doris Ioana Ceoromila (Romania)