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Inopportuno che un consigliere sia revisore di una società partecipata

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Inopportuno che un consigliere sia revisore di una società partecipata

“Da noi non sarebbe mai successo che un consigliere provinciale diventasse sindaco revisore di una nostra partecipata”. La frase è di Roberto Vasai, pronunciata in sede di dibattito consiliare sulla mozione presentata dalla Federazione della Sinistra in merito all’inappropriata nomina, fatta dall’assemblea dei sindaci di Nuove Acque, di un consigliere comunale di Arezzo a sindaco revisore di quella società. Quella che ha avuto luogo nel parlamentino provinciale è stata una discussione vera e franca- per una volta non prigioniera di ordini di scuderia e di schieramento – che giustamente si è estesa alla percezione che hanno i cittadini di come la politica si occupa (e occupi) le società partecipate dalle pubbliche amministrazioni. C’è stato un filo comune negli interventi di Tanti (PDL), Palazzo (UDC), Landucci e Puopolo (SEL), Cantelli e Del Bolgia(PD), Boncompagni (IDV) e dello stesso presidente Vasai nel ritenere – non tanto in forza della legge ma per questioni di elementare trasparenza e di opportunità politica – che in nessun modo controllato e controllore potessero sovrapporsi. Parlando poi di una società come quella di Nuove Acque – nel mirino della critica anche per la rielezione del suo presidente Paolo Ricci, l’uomo della privatizzazione del servizio idrico – queste sovrapposizioni e commistioni dovrebbero assolutamente essere evitate. Il pronunciamento popolare nei referendum per chiederne la ripubblicizzazione ha rappresentato un vero e proprio spartiacque tra la politica sul servizio idrico fatta prima del 12 giugno e quella da fare adesso dopo la valanga di Si. Eppure la vecchia politica è dura a morire come dimostra la riconferma – sia pur limitata nel tempo – di Ricci o la nomina di un consigliere comunale del Comune maggiore azionista di Nuove Acque addirittura nel principale organismo che per sua natura deve essere terzo e indipendente : il collegio dei revisori dei conti. Sono molto soddisfatto del dibattito che si è tenuto in aula che ha dimostrato una maturità trasversale dei gruppi consiliari. Alle dure parole dei rappresentanti di SEL e IDV sulle decisioni “proprietarie” del PD aretino in tema di scelte di propri uomini nelle aziende partecipate e a quelle mosse dalla nostra mozione, il gruppo consiliare del PD attraverso Cantelli e lo stesso Vasai avrebbe potuto limitarsi ad una difesa di ufficio dell’operato del partito. Invece si è in modo intelligente e maturo – pur non facendo mancare critiche su un supposto uso strumentale della mozione – misurato e confrontato con un problema reale. “Ho ritenuto – ha detto per esempio il consigliere Cantelli, persona di grande rigore e autorevolezza – che la decisione di nominare una persona che pure stimo come Paolo Brandi alla presidenza di Estra, fosse fin dal principio profondamente sbagliata”. Alla richiesta che anche il consiglio comunale di Arezzo fosse investito di una mozione di analogo tenore, ho informato che i gruppi comunali di Sinistra per Arezzo, IDV e SEL lo avrebbero fatto nei prossimi giorni.

Ho avanzato una riformulazione della mozione, di fronte alla quale il Presidente Vasai ha proposto di riportare il punto al prossimo consiglio provinciale visto che sul nuovo testo può esserci la convergenza dell’intero consiglio. Sentiti i capigruppo ho volentieri accettato questo rinvio. Il dibattito infatti c’è stato e sono state dette parole molto chiare. Chi ha orecchie per ascoltare – anche in piazza S. Agostino – è bene che le abbia udite e percepite come un coro unanime. Così come la persona coinvolta nel doppio ruolo di consigliere comunale e di sindaco revisore , dalla quale ci si attende ciò che fino ad oggi non è avvenuto : un passo indietro responsabile per rispetto delle stesse istituzioni."

Alfio Nicotra,
capogruppo provinciale della Federazione della Sinistra