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La Fede individuale di Vito Mancuso

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Sabato 3 dicembre con inizio alle ore 17.00 nella splendida e consueta cornice dell’Auditorium del Museo d’Arte Medioevale e Moderna di Arezzo Il Giardino delle IDEE ospita il prof. Vito Mancuso per la presentazione del suo nuovo bestseller “Io e Dio. Una guida dei perplessi” (Garzanti editore).

A moderare e introdurre l’incontro Antonella di Tommaso, con le analisi e gli approfondimenti di Barbara Bianconi, le domande di Luca Tosi e le letture di Fernando Maraghini.

Vito Mancuso è docente di Teologia moderna e contemporanea presso la Facoltà di Filosofia dell’Università San Raffaele di Milano.

I suoi scritti hanno suscitato notevole attenzione da parte del pubblico, in particolare L’anima e il suo destino (Raffaello Cortina, 2007), un bestseller da oltre centomila copie con traduzioni in altre lingue e una poderosa rassegna stampa, radiofonica e televisiva.

È oggetto di discussioni e polemiche per le posizioni non sempre allineate con le gerarchie ecclesiastiche, sia in campo etico sia in campo strettamente dogmatico.

È inoltre editorialista del quotidiano “la Repubblica”.

«Ma che cos'è vero, alla fine, di questa vita che se ne va, nessuno sa dove?

Rispondere a questa domanda significa parlare di Dio».

"Io e Dio. Una guida dei perplessi" ruota intorno a questa domanda: una domanda intima, personale, che però coinvolge l'intera umanità e dunque ciascuno di noi.

In questo senso, per ogni uomo che viene sulla terra, cristiano o no, la partita della vita è sempre tra “io e Dio”.

Tuttavia oggi tenere insieme un retto pensiero di Dio e un retto pensiero del mondo è molto difficile: così qualcuno sceglie Dio per disprezzo del mondo, qualcun' altro sceglie il mondo per noia di Dio, mentre molti non scelgono né l'uno né l'altro, forse perché non avvertono più quell'esigenza radicale dell'anima che qualcuno chiamava «fame e sete di giustizia».

In pagine ricche di dottrina e di passione per la verità, Vito Mancuso spiega e condivide le ragioni della sua fede in Dio.

È un percorso in cui non mancano puntate polemiche, basato su un'ampia riflessione, che supera di slancio la strettoia tra due posizioni in apparenza contrapposte, che negano entrambe la nostra libertà individuale: da un lato l'autoritarismo delle gerarchie religiose, dall'altro uno scientismo ateo e semplicistico.

Ma una civiltà senza religione, o con una religione senza cultura, argomenta Vito Mancuso, perde inevitabilmente la propria coesione interna, schiacciata su una sola dimensione, in balia di un egoismo molto prossimo al cinismo o alla disperazione.

“Io e Dio. Una guida dei perplessi” apre invece la strada verso una fede basata sull'amore e sul dialogo, sulla libertà e sulla giustizia.

Un libro che sta facendo discutere da alcuni mesi.

Il motivo conduttore come detto è il primato della coscienza e dell’autenticità sulla gerarchia e sulla tradizione, nei discorsi sul "divino".

Siamo nel campo della "teologia fondamentale", cioè dell’atteggiamento verso a ciò che chiamiamo Dio e delle "vie" e dei mezzi per conoscerlo: in breve, delle ragioni a priori della fede religiosa.

Ma, la teologia fondamentale è la base di ogni altra teologia.

La teologia morale, in particolare, riguarda l’agire giusto, ovunque la presenza di Dio possa essere rilevante: la politica, l’economia, la cultura, il tempo libero, l’amore e la sessualità, la scienza.

La teologia aspira alla totalità della vita.

Si comprende così la portata del rovesciamento, dall’autorità che vincola alla coscienza che libera.

Quella di Mancuso vuole essere, tanto nel conoscere quanto nell’agire, una teologia liberante, non opprimente.

Le sue categorie non sono il divieto, il peccato e la pena, ma la libertà, la responsabilità e la felicità.

Sullo sfondo, non c’è il terrore dell’inferno ma la chiamata alla vita buona.

Il Giardino delle IDEE è promosso dall’associazione di volontariato La Fabbrica delle Idee in partnership con Hotel Continentale e Ristorante Buca di San Francesco, il patrocinio gratuito di Regione Toscana, Provincia di Arezzo e Camera di Commercio di Arezzo e la collaborazione organizzativa della Soprintendenza ai beni architettonici, artistici, paesaggistici di Arezzo