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La Germania punta tutto sulle rinnovabili

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Roma, 17 giu. -?(Adnkronos) – La Germania abbandona il nucleare e punta sulle rinnovabili tanto da voler coprire l'80% degli usi finali entro il 2030. Una previsione "troppo ottimistica", commenta all'Adnkronos, Alessandro Marangoni, amministratore delegato di Althesys, società di consulenza nel settore delle utilities. Che sottolinea: "l'Italia già oggi è in una buona posizione grazie al contributo dell'idroelettrico. Ma l'80% non credo sia possibile salvo grandi salti tecnologici che oggi non possiamo immaginare". Quanto al referendum, per Marangoni, la bocciatura del nucleare "rilancia indubbiamente le rinnovabili.
La politica italiana è tutt'ora molto sbilanciata sul gas e le prospettive di sviluppo delle rinnovabili saranno solamente a medio periodo, sufficienti a compensare almeno in parte il nucleare che non avremo". Inoltre, "le tipologie di energie sono complementari e non competitive e presumibilmente andranno a sostituire il gas e non il nucleare". In particolare, il governo prevedeva di suddividere la produzione di energia elettrica dalla seguenti fonti: 25% da energia nucleare, 25% da fonti rinnovabili e 50% da fossile.
Ma come si sopperirà alla quota prevista dal nucleare? In tempi brevi, spiega Marangoni, "le rinnovabili non copriranno la quota del 25% prevista per il nucleare. Peraltro questa quota era spalmata su un periodo di 10-15 anni. In tempi così lunghi è ragionevole pensare che le rinnovabili abbiano una quota importante". Per l'ad di Althesys, "molto dipenderà dalle politiche che adotterà il nostro governo. In Germania sono stati rivisti i tagli agli incentivi alle rinnovabili. Noi invece qualche mese fa abbiamo fatto un intervento che andava nella direzione opposta. Si tratterà di vedere le scelte dei prossimi mesi".
Quanto allo stato dell'arte del settore, "vediamo un 2010 dove si è investito molto. Il nostro report ha stimato 17 miliardi di investimenti complessivi nelle rinnovabili. Con previsioni di sviluppo ancora forti per i prossimi anni. Lo stesso quarto conto energia prevede circa 23 gw installati per il solo fotovoltaico". Attualmente la forma più competitiva in termini economici "è l'eolico dove ormai il costo di produzione è equiparabile alle fonti tradizionali mentre il fotovoltaico arriverà alla green parity nell'arco di 4-5 anni". Quanto alla geotermia, Marangoni ricorda che "l'Italia è in una posizione di leadership a livello mondiale. E' sicuramente competitiva in termini di costi. Credo però che la nuova frontiera per l'Italia sia la geotermia a bassa entalpia per puntare anche a piccoli e medi impianti che sono distribuiti sul territorio". Anche perchè, conclude, "gli spazi per grandi impianti, sono ormai abbastanza limitati".

Articlolo scritto da: Adnkronos