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Lavoro in nero e merce contraffatta, raffica di denunce della Finanza

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Lavoro in nero e merce contraffatta, raffica di denunce della Finanza
gdf arezzo

Arezzo – Prosegue serrata l’azione di contrasto alla contraffazione ed all’economia sommersa da parte del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Arezzo. Nei giorni scorsi, infatti, in occasione della “Fiera del Mestolo” in città e della “Fiera del Perdono” a Montevarchi, che richiamano annualmente migliaia di visitatori, le Fiamme Gialle hanno sequestrato complessivamente oltre 700 capi ed accessori di abbigliamento “griffati” contraffatti (Prada, Gucci, Hello Kitty, Moncler, Ralph Lauren, Louis Vuitton) che venditori abusivi cercavano di commercializzare nascondendosi abilmente tra i numerosi ambulanti regolari. Alla vista dei Finanzieri, nonostante operassero in borghese, hanno cercato di darsi alla fuga, recuperando repentinamente la merce: mossa tanto disperata quanto inutile. Infatti, dopo essere stati identificati, 4 venditori di merce contraffatta, 3 dei quali di origine extracomunitaria, sono stati denunciati. Inoltre gli uomini della Guardia di Finanza, nell’ambito della capillare attività di controllo economico del territorio, abbinata ad una preventiva azione di intelligence, hanno scovato, solo negli ultimi 15 giorni, ben 13 lavoratori “in nero” nel corso di controlli ad aziende operanti ad Arezzo e nel Valdarno aretino.
Si va dagli addetti ad un noto ristorante di Terranuova Bracciolini, agli operai indiani di imprese dedite alla pulimentatura metalli del Valdarno, fino ad arrivare ai 2 operai, di nazionalità cinese di un negozio della grande distribuzione aretina gestito da un loro connazionale ed, infine, ai 5 lavoratori bengalesi pressa un’impresa orafa della periferia del capoluogo.
Nei confronti di quest’ultima e del ristorante del Valdarno è stato notificato, in collaborazione con il personale della Direzione Provinciale del Lavoro, il provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale per aver impiegato manodopera “in nero” in misura superiore al 20% dell’effettiva forza lavoro. Nei confronti di 3 lavoratori “in nero” della menzionata ditta orafa aretina sono scattati i provvedimenti di espulsione dal territorio dello Stato in quanto risultati clandestini, con conseguente denuncia all’Autorità Giudiziaria del titolare dell’attività per impiego di manodopera non in regola con le leggi sull’immigrazione. I risultati conseguiti anche recentemente dai militari della Guardia di Finanza di Arezzo testimoniano lo sforzo profuso a garantire la sicurezza economica, minata dalla concorrenza sleale operata dall’industria del falso e da quelle imprese che operano slealmente sul mercato senza rispettare i diritti e la salute dei lavoratori.