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Lavoro nero: cala nei cantieri edili, regna in locali e manufatturiero

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Lavoro nero: cala nei cantieri edili, regna in locali e manufatturiero

Pugno duro contro il lavoro nero. Guardia di Finanza e direzioni provinciali del lavoro si sono uniti attraverso una convenzione per far ‘emergere’ il sommerso. Incontri periodici, scambio di informazioni, pianificazione di interventi contestuali, appuntamenti formativi per il personale: questo il programma seguito. Un obiettivo importante: far emergere i casi di lavoratori al nero, che spesso sono anche clandestini. Ecco quanto presentato questa mattina dal comandante provinciale della Guardia di Finanza, colonnello Solombrino, e dal vertice della direzione provinciale del lavoro.
Nell’aretino sono state scoperte anche aziende, soprattutto con titolari stranieri, con dipendenti minorenni. Una serie di irregolarità, legate al problema del lavoro in nero, che rientrano nel tema della sicurezza sul lavoro. Insomma, alla fine, qualunque sia la situazione a rimetterci è sempre e comunque il lavoratore. Le aziende ispezionate, in cui sono stati scoperti dipendenti irregolari, si occupano soprattutto di pulitura metalli e manufatturiero tessile. Ma anche nei locali notturni. In calo invece il lavoro al nero nei cantieri.
“Abbiamo messo in piedi un rapporto di sinergica collaborazione con la Guardia di Finanza – spiega la dottoressa Patrizia Macchione, responsabile della direzione provinciale del lavoro di Arezzo – Uno scambio professionale, un’intesa tra operatori che sta avendo successo perché, quando le Istituzioni che hanno lo stesso ruolo comunicano tra loro, i risultati si vedono. Ad Arezzo la convenzione non è stata una novità perché Fiamme Gialle e Direzione lavoro hanno sempre lavorato insieme. Nel 2011 abbiamo ispezionato insieme alla Guardia di Finanza 63 aziende di cui 49 sono risultate irregolari. Abbiamo poi adottato 36 provvedimenti di sospensione di attività imprenditoriale che sono stati tutti revocati per avvenuta regolarizzazione. I lavoratori al nero accertati sono stati 124, in media due per ogni azienda. Non sono mancate neppure le maxi sanzioni per lavoro nero, vanno da 5mila a 12mila euro per ogni lavoratore. In totale nel 2011 ne abbiamo fatte per un valore di 426.367, 50euro, di cui ne sono stati riscossi 23.994. Pochi, verrebbe da dire, ma data la situazione di crisi spesso i datori di lavoro chiedono di pagare rateizzando la somma. La collaborazione con la Guardia di Finanza – ribadisce la dottoressa Macchione – è molto forte, possiamo essere un modello per le altre province toscane. Un ultimo elemento ma non meno importante è che la crisi ha portato molti lavoratori a non denunciare la propria situazione per cercare di mantenere quel poco che hanno, quindi il nostro operato è ancora più importante”. L’attività della Guardia di Finanza e della direzione provinciale del lavoro si è concentrata soprattutto su Arezzo ed il Valdarno, ma tutta la provincia viene costantemente e capillarmente controllata.
Ecco quindi un po’ di dati.
RISULTATI PIANO STRAORDINARIO LAVORO SOMMERSO 2011 (Di questi fanno parte anche i numeri elencati in precedenza dalla dottoressa Macchione)

AZIENDE ISPEZIONATE 1107, di cui irregolari 735

PROVVEDIMENTO SOSPENSIONE ATTIVITA’ IMPRENDITORIALE 110
di questi PROVVEDIMENTI REVOCATI PER AVVENUTA REGOLARIZZAZIONE 106

LAVORATORI A NERO ACCERTATI 515

Importi sanzioni amministrative
PER REVICA PROVVEDIEMTNI DI SOSPENSIONE (RISCOSSI) 156.000 euro

PER MAXI SANZIONI PER LAVORO NERO 1.434.372 euro di cui riscossi 135.747euro