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Libia, nuova riunione per decidere comando Nato

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Bruxelles, 23 mar. (Adnkronos/Ign) – Oggi nuova riunione degli ambasciatori dei 28 paesi della Nato a Bruxelles per decidere il comando delle operazioni militari contro la Libia. E' quanto si apprende da fonti dell'Alleanza Atlantica, secondo le quali nel pomeriggio ci potrebbe essere l'annuncio di un'intesa. L'incontro, l'ennesimo dopo l'approvazione venerdì scorso della risoluzione 1973 dell'Onu, avviene all'indomani dell'accordo tra Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna per affidare alla Nato il comando delle operazioni. Quanto alla partecipazione all'intervento internazionele, la Thailandia ritira il sostegno prima offerto alla coalizione. A spiegarlo il premier Abhisit Vejjajiva secondo il quale il Paese deve stare "molto attento" prima di dare il sostegno.
Le divergenze di opinioni sono emerse nel corso di un meeting di gabinetto ieri sera, quando il ministero degli Esteri ha proposto che Bangkok appoggi formalmente la risoluzione Onu 1973. Gli Usa, nel frattempo, hanno imposto nuove sanzioni a 14 compagnie petrolifere controllate dalla Libyan National Oil Corporation, nel tentativo di chiudere i rubinetti di finanziamento di Muammar Gheddafi. Lo ha annunciato l'Ufficio per il controllo sugli asset esteri del dipartimento del Tesoro americano, spiegando che dopo l'intercettazione di tali gruppi ha disposto il congelamento degli attivi Oltreoceano e vietato loro qualunque operazione finanziaria. Il Tesoro Usa, nel ricordare che la Libyan National Oil Corporation è la prima fonte di finanziamento del regime del colonnello, in una nota ha sollecitato gli altri governi ad attuare verifiche simili per essere sicuri che Gheddafi non faccia ricorso ad altri gruppi in vario modo legati a società libiche.
E mentre l'Olanda si prepara a partecipare alla missione Nato in Libia con 6 caccia F-16, 200 militari e un dragamine, arrivano le prime cifre sui costi degli attacchi delle forze americane ed europee in Libia. Che superano già ampiamente le centinaia di milioni di dollari. Costi che potrebbero aumentare in modo significativo se l'operazione dovesse prolungarsi per settimane o mesi. Fino a ieri la coalizione aveva già impiegato almeno 162 missili Tomahawk del costo di 1-1,5 milioni di dollari l'uno ed inviato i bombardieri B-2 per un totale di 25 ore di volo, ad un costo di almeno 10mila dollari l'ora. La no-fly zone, secondo quanto stabilito dal Center for Strategic and Budgetary Assessments di Washington, potrebbe costare tra i 100 ed i 300 milioni di dollari a settimana.

Articlolo scritto da: Adnkronos