Home Attualità Libia, Parigi: la Nato avrà un ruolo operativo e non politico

Libia, Parigi: la Nato avrà un ruolo operativo e non politico

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Bruxelles, 23 mar. (Adnkronos/Aki/Ign) – La Nato non avrà la "guida politica" della missione, ma assumerà un ruolo di "pianificazione e operativo". A dirlo è il ministro degli Esteri francese, Alain Juppè, chiarendo il punto di vista di Parigi sul ruolo che l'Allenza assumerà per le operazioni in Libia. Anche il portavoce del governo francese, Francois Baroin, ha spiegato che la Nato avrà un "ruolo tecnico" nell'ambito delle operazioni militari in Libia. Intanto a Bruxelles si è svolta la nuova riunione degli ambasciatori dei 28 Paesi dell'Alleanza atlantica per decidere il comando delle operazioni militari.
L'incontro, l'ennesimo dopo l'approvazione venerdì scorso della risoluzione 1973 dell'Onu, si è svolto all'indomani dell'accordo tra Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna per affidare alla Nato il comando delle operazioni. A quanto pare nessuna decisione è stata ancora presa sul comando della no-fly zone in Libia. A sottolinearlo è la portavoce dell'alleanza atlantica, Oana Longescu che precisa: ''Sulla no-fly zone continuano le consultazioni su come attuarla non è stata presa alcuna decisione''.
La Nato, dice ancora Longescu, "è pronta ad agire se e quando richiesto'' precisando che ''ha condotto tutta la necessaria pianificazione per ogni eventualità e tutti i piani sono stati approvati''. Quanto alla partecipazione internazionale, la Thailandia ritira il sostegno prima offerto alla coalizione. A spiegarlo è il premier Abhisit Vejjajiva secondo il quale il Paese deve stare "molto attento" prima di dare il sostegno. Le divergenze di opinioni sono emerse nel corso di un meeting di gabinetto quando il ministero degli Esteri ha proposto che Bangkok appoggiasse formalmente la risoluzione Onu. Mentre oggi l'Ue approverà l'estensione delle sanzioni a diverse entità economiche in Libia, inclusa la compagnia petrolifera nazionale Noc, gli Usa le hanno già imposte a 14 compagnie petrolifere controllate dalla Libyan National Oil Corporation, nel tentativo di chiudere i rubinetti di finanziamento di Muammar Gheddafi.
Lo ha annunciato l'Ufficio per il controllo sugli asset esteri del dipartimento del Tesoro americano, spiegando che dopo l'intercettazione di tali gruppi ha disposto il congelamento degli attivi oltreoceano e vietato loro qualunque operazione finanziaria. Il Tesoro Usa, nel ricordare che la Libyan National Oil Corporation è la prima fonte di finanziamento del regime del colonnello, in una nota ha sollecitato gli altri governi ad attuare verifiche simili per essere sicuri che Gheddafi non faccia ricorso ad altri gruppi in vario modo legati a società libiche. Mentre l'Olanda si prepara a partecipare alla missione in Libia con 6 caccia F-16, 200 militari e un dragamine, arrivano le prime cifre sui costi degli attacchi delle forze americane e europee, che superano già centinaia di milioni di dollari.
Costi che potrebbero aumentare in modo significativo se l'operazione dovesse prolungarsi. Fino a ieri la coalizione aveva già impiegato almeno 162 missili Tomahawk, dal costo di 1-1,5 milioni di dollari l'uno, e inviato i bombardieri B-2 per un totale di 25 ore di volo, ad un costo di almeno 10mila dollari all'ora. La no-fly zone, secondo quanto stabilito dal Center for Strategic and Budgetary Assessments di Washington, potrebbe costare tra i 100 e i 300 milioni di dollari a settimana.

Articlolo scritto da: Adnkronos