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Lucherini, replica a Fanfani su regolamento urbanistico e stadio nuovo

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Lucherini, replica a Fanfani su regolamento urbanistico e stadio nuovo

Arezzo – “In riferimento all’articolo “Ad Arezzo uno stadio da trentamila”, pubblicato sul Corriere di Arezzo di ieri, martedì 19 aprile, mi sorprendono le esternazioni del sindaco Fanfani, che smentendo se stesso dichiara che il Piano strutturale e il Regolamento urbanistico non gli piacciono proprio, non li sente suoi e che cambiarli sarà la prima cosa che farà se verrà rieletto.
Mi domando: ma non era lui l’assessore all’urbanistica quando in Consiglio Comunale fu approvato il Piano strutturale, mutilato di quell’ambizioso progetto per la città futura che conteneva? Se non gli piaceva avrebbe potuto accogliere alcuni degli emendamenti suggeriti dalla minoranza, o quanto meno astenersi, manifestando così il suo dissenso. Quanti emendamenti, motivati ed evidenziati con specifici calcoli economici, furono presentati durante la discussione sul Regolamento urbanistico e tutti non accolti dallo stesso sindaco e quindi bocciati definitivamente con il voto finale sul documento? A cosa è servita la fretta e l’impegno del Consiglio Comunale per approvare la nuova disciplina urbanistica entro la scadenza del mandato? Ma è vero o no che soltanto pochi giorni fa il sindaco Fanfani ha dichiarato che il Piano strutturale e il Regolamento urbanistico saranno fondamentali per lo sviluppo della città? Forse che la città in questione non è Arezzo?
Se il Piano strutturale a Fanfani non piaceva, se non lo sentiva suo, avrebbe dovuto esprimere il suo disaccordo non con le parole ma con i fatti, cioè con il voto. E’ per questo motivo che Fanfani smentisce se stesso sul Piano Regolatore Generale e anche sui molteplici annunci di cose che saranno, anziché di quelle che sono state realizzate dalla sua giunta.
Ma tant’è, l’imperativo categorico del vero politico è quello di promettere sapendo di non poter mantenere. Come nel caso di un nuovo stadio da 30.000 spettatori, con velodromo coperto e palasport finanziato dal Coni, un ente che da quanto il Totocalcio è morto non possiede risorse economiche nemmeno per un campo da tennis”.

Articlolo scritto da: Luigi Lucherini