Ho conosciuto don Angelo nel Comitato di Solidarietà. Poi l’ho incontrato in parrocchia, nella mensa dei poveri e nell’accoglienza ai minori. Era un sacerdote che non perdeva mai di vista il senso della vita soprattutto degli ultimi ai quali la sua vita era dedicata, pienamente e senza tregua. Gli immigrati per i quali lavorava attraverso Migrantes. I poveri ai quali stava concretamente vicino.
Ci ha lasciato in modo improvviso: ero convinta che lo avrei avuto sempre al mio fianco quando, con ruoli diversi, avremmo affrontato i problemi sociali di questa città. Un grande dolore per tutti. Una perdita che potrà essere colmata solo dall’esempio che ha lasciato a tutti coloro che sognano e lavorano per una società più giusta. Noi, da parte nostra, lo ricorderemo continuando a lavorare sui progetti che avevamo condiviso.