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Mancini accusato di falsa fatturazione, rinvio al 7 dicembre

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Mancini accusato di falsa fatturazione, rinvio al 7 dicembre

Sansepolcro – Il processo è stato rinviato al 7 dicembre e nello stesso giorno si potrebbe arrivare anche alla discussione. Questa la decisione del giudice Gianni Fruganti in un processo che potremmo definire 'lampo' per il ritmo sostenuto con cui sta andando avanti. Il caso è quello che vede di nuovo in aula l’ex presidente dell’Arezzo calcio Piero Mancini. L'accusa è di false fatturazioni legate a una sponsorizzazione nel mondo dei motori. Ad assisterlo in aula l'avvocato Luca Fanfani. Questa mattina, nella sezione distaccata del tribunale a Sansepolcro, è stato ascoltato come teste, nominato dal pm, un funzionario dell'Agenzia delle entrate che ha ripercorso le fasi per cui l'agenzia stessa era arrivata a stabilire che le fatture non avevano dietro alcuna sponsorizzazione. Infatti, secondo l’accusa, rappresentata dal pm Roberto Rossi, Piero Mancini avrebbe utilizzato, nel realizzare in quegli anni le dichiarazioni dei redditi di una delle sue ditte, la “Cometi” di Sansepolcro, fatture di una società di San Marino. La vicenda si incentra proprio su una pubblicità della “Cometi” sulle auto da corsa della Minardi. Quest’ultima è rimasta completamente fuori perché aveva appaltato la pubblicità a una ditta specializzata di San Marino, uscita dal processo perché usufruì all’epoca del “condono tombale”. Ma la stessa cosa, secondo l’accusa, non l'avrebbe fatto Piero Mancini. Intanto la difesa dell'ex patron amaranto anticipa che probabilmente citerà il Gianfranco Minardi "per chiarire – come spiega l'avvocato Fanfani – che le fatture 'inciriminate' non sono inesistenti".