Home Politica Mattesini: ‘Salviamo la Green Economy dal Governo’

Mattesini: ‘Salviamo la Green Economy dal Governo’

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Arezzo – «Il Governo si prepara a scelte che finiranno per compromettere il futuro della green economy. Stiamo quindi parlando di ambiente, impresa e lavoro. Ricordo che questo settore conta già oggi cinque volte gli occupati del gruppo Fiat. Negli ultimi anni ha aumentato del 60% il fatturato e di due terzi l'occupazione. In tempi di crisi e di mancanza di lavoro, il Governo decide di disinvestire proprio nei settori in espansione. Oggi questo garantisce lavoro a circa 50.000 persone, prevedendo per il 2020 il raggiungimento di quota 250.000. Nella provincia di Arezzo sono attive aziende leader nel settore e in questo modo si mettono a rischio, solo nel nostro territorio, più di 2.000 posti di lavoro.
Il Pd si è già attivato per contrastare queste decisioni che creeranno gravissimi problemi. Viene infatti deciso il blocco degli incentivi per il fotovoltaico una volta raggiunta quota 8mila MW installati. Questo livello era stato previsto per il 2020 ma secondo il Gestore dei servizi energetici questa data potrebbe essere anticipata addirittura all’anno in corso. Si prevede anche un taglio del 30% degli incentivi per l’energia eolica. Infine il Governo prevede di introdurre il meccanismo di aste al ribasso per gli impianti oltre i 5 megawatt. Come hanno sottolineato molte associazioni ambientaliste, il governo Berlusconi punta ad eliminare il settore delle energie rinnovabili e del fotovoltaico per favorire il nucleare. La nuova normativa provocherebbe danni fortissimi in termini economici e in previsione del raggiungimento dell'obiettivo del 20% della produzione energetica da fonti rinnovabili entro il 2020 fissato dall'Unione Europea.
Il Ministro Romani ha dichiarato di basare la sua scelta su un dato assolutamente confutabile e cioè che tra il 2009 ed il 2010 gli incentivi alle rinnovabili sarebbero costati quasi 20 miliardi. La grande parte di queste risorse non ha invece nulla a che fare con le fonti rinnovabili: negli anni scorsi sono stati spesi tra i 40 ed i 50 miliardi di euro per finanziare i combustibili fossili e la chiusura del vecchio nucleare. Cifre che, se ben spese, ci avrebbero reso un Paese leader nel campo delle rinnovabili.
Le decisioni del Ministro Romani devono essere quindi contrastante anche migliorando il settore delle energie rinnovabili con più trasparenza, con la semplificazione delle procedure e rendendo decrescenti i contributi in modo da favorire le tecnologie più innovative e favorire il pieno ingresso nel mercato.»