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Mercato dell’auto in calo nel 2010

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Roma (Adnkronos) – In Italia nel mese di dicembre sono state immatricolate 130.319 autovetture nuove, con un calo del 21,71% rispetto allo stesso mese del 2009, quando furono immatricolate 166.461 unità. Lo rende noto il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che indica per l'anno appena concluso un totale di immatricolazioni pari a 1.960.282 autovetture nuove, con un calo del 9,22 % rispetto al 2009 (2.159.464 unità). Per dicembre il ministero indica 413.050 trasferimenti di proprietà di auto usate, con una variazione di +3,81% rispetto al dicembre 2009 (397.887 passaggi di proprietà). Il volume globale delle vendite (543.369 autovetture) ha dunque interessato per il 23,98 % auto nuove e per il 76,02% auto usate. Nel dettaglio, le singole marche presentano andamenti contrastanti sia a livello di mese che di intero anno. A dicembre 2010 – che deve fare i conti con lo stesso mese del 2009, contrassegnato dalla fine degli ecoincentivi – spiccano i risultati positivi di Porsche (+36,7%) Subaru (+31,2%), Mini (+47,1%) e Mitsubishi (+87,1%). In realtà, fra i grandi costruttori spiccano i segni positivi di Opel (+12,73%, con 10.364 unità vendute), Audi (+17%, 3.272 immatricolazioni) e soprattutto Alfa Romeo che, grazie ai risultati della nuova Giulietta chiude l'ultimo mese dell'anno con una crescita del 17,8% e 3.817 immatricolazioni. Segno meno a dicembre per tutte le altre case, con cali generalizzati, particolarmente forti per grandi marchi come Fiat (-29,5 % nel mese, 29.223 unità), Ford (-31,89%, 10.525 immatricolazioni), Citroen (-44%, 5.182 auto), Lancia (-28,1%, 5.628 unità) Renault (-31,3%, 4.564 immatricolazioni). Cali più contenuti per i marchi premium come Bmw (-15,6%, 4.977 unità), Mercedes (-9,29%, 4.142 unità) e Volvo (-10,5%, 1.091 unità). Sostanzialmente stabile, infine, Volkswagen, con un calo dell'1,21% rispetto allo stesso mese del 2009, e 9.009 auto immatricolate. Sull'intero 2010, invece, lo scenario è più contrastato: fra i grandi costruttori spicca il calo di Toyota/Lexus (-19,2%, 77.518 auto immatricolate), Fiat (-18,08% e 450.384 unità), Lancia (-15,2%, 86.929 auto) e Ford (-13,49%, 182.331 immatricolazioni): tutti marchi che scontano in parte gli ottimi risultati del 2009, con modelli che hanno tratto vantaggio dagli ecoincentivi governativi, ma anche l'assenza di sostanziali novità di gamma nell'anno appena concluso. Sostanziale 'pareggio', invece, fanno registrare costruttori europei come Audi (-0,55% e 59.950 unità immatricolate), Bmw (-2,7% e 53.852 auto vendute), Mercedes (-2,21%, 54.315 auto), Opel (+0,42% e 127.411 immatricolazioni) e Nissan (+0,92% e 53.589 auto). I migliori risultati, in termini di unità immatricolate, sono quelli di Renault (+14,99% e 105.871 immatricolazioni) e Volkswagen (+8,25% e 136.392 unità). A livello statistico, sull'intero anno spicca la crescita di Mitsubishi (+21% con 5.835 auto immatricolate) e sul fronte opposto di Daihatsu (-37,2% e immatrcolazioni scese a 5.738 unità). Negativo nell'anno il risultato di Fiat Group Automobiles che ha in Italia il suo mercato di riferimento. In tutto il 2010 FGA ha immatricolato oltre 589 mila vetture rispetto alle 707 mila dell'anno precedente, con un calo dei volumi pari al 16,7%. La quota del 2010 è stata del 30,1%, 2,7 punti percentuali meno del 2009. Per quanto invece riguarda i dati di dicembre, FGA ha immatricolato quasi 39 mila vetture, il 26,4% in meno in confronto al 2009, ottenendo una quota del 29,7%, 1,9 punti percentuali in meno rispetto a dicembre 2009. Se però si confronta il risultato di dicembre con quello dei mesi precedenti, viene messo in evidenza un positivo trend di crescita: infatti, in novembre la quota era stata del 28,5% e in ottobre del 27,5%. ''Chiudiamo l'anno in rosso – commenta Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto, l'associazione che raggruppa i concessionari di tutti i brand commercializzati in Italia – con effetti negativi mitigati dalla influenza della coda incentivi 2009 che prevedeva di poter targare le vetture vendute entro il 31 dicembre 2009, non oltre il 31 marzo 2010. Per il nostro settore si tratta di una perdita secca di fatturato di 11 miliardi di euro, che per lo Stato si traduce in una pesantissima riduzione del gettito Iva di 2 miliardi di euro. Per le concessionarie le conseguenze sono particolarmente pesanti: bruciati circa 15.000 posti di lavoro, bilanci in perdita per quasi il 50% delle imprese''. ''Le reti concessionarie sono chiamate ad affrontare un 2011 non facile, con un portafoglio ordini che non tocca le 200.000 unità e, quindi, estremamente modesto rispetto ad un mercato che, come rimarcato dalle previsioni di quasi tutti gli analisti di settore, supererà a stento 1.850.000 immatricolazioni di auto nuove, ossia il trend impostosi da aprile a dicembre 2010 – continua Pavan Bernacchi – Non vorremmo andare incontro ad un 2011 in profondo rosso, con il condizionamento di una incerta situazione economico-finanziaria e di scarsa propensione agli acquisti da parte delle famiglie''. Secondo il Centro Studi Promotor, ''il risultato del 2010 è il peggiore dall'inizio della crisi ed è anche il peggiore degli ultimi 14 anni''.

Articlolo scritto da: Adnkronos