Home Cronaca Montedoglio, crollo per difetti strutturali. Gli altri conci a rischio

Montedoglio, crollo per difetti strutturali. Gli altri conci a rischio

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Montedoglio, crollo per difetti strutturali. Gli altri conci a rischio

Arezzo – Ne è passato di tempo da quella terribile notte in cui un muro di contenimento della diga di Montedoglio si è sgretolato come neve sotto al sole. Era esattamente il 29 dicembre 2010. Adesso, a quasi un anno dall'episodio, il procuratore capo Carlo Maria Scipio ha reso noti i risultati della perizia effettuata da un pool di esperti composto da Enzo Boschi, Paolo Salandin, Pietro Sembenelli Groppo, Antonio Turco e Renato Vitaliani . Ecco quindi che il sipario si è alzato facendo luce su una notte che la maggior parte degli abitanti della Valtiberina vorrebbero cancellare dal calendario dei loro ricordi: "Le cause del crollo sono imputabili a fatti interni alla costruzione. E' stato rilevato un difetto sia nei ferri del cemento armato, sia nel tipologia dello stesso cemento utilizzato" ha spiegato il procuratore facendo riferimento alla relazione ed ha aggiunto "come dice testualmente il rapporto: i difetti riscontrati nei conci crollati potrebbero interessare altre porzioni dell'opera di scarico superficiale". Insomma stando a questi risultati tutti i conci sarebbero a rischio crollo, pertanto il livello della diga viene mantenuto basso in modo tale che non sia esercitata pressione sulle pareti in cemento provate dal fatto che l'acqua "ci ha lavorato dentro per anni". Tutto da rifare, verrebbe da dire. E non è finita qui. A questo punto è necessario chiarire come la relazione spieghi che i sismi che nel corso degli anni hanno interessato la Valtiberina non c'entrino assolutamente nulla con il crollo dello scorso anno ribadendo che i motivi stanno solo nella costruzione.
Intanto l'indagine per disastro colposo, condotta dal procuratore capo coadiuvato dal sostituto procuratore Roberto Rossi, al momento è ancora contro ignoti. Il lavoro comunque procede per individuare le ditte che dal 1970 ad oggi hanno lavorato alla diga. Ma la procura non volge lo sguardo solo al passato: "Non permetteremo che la gente affronti un'altra estate come quella scorsa. Provvederemo quanto prima al dissequetro dell'area, i sigilli resteranno solo al materiale crollato" ha assicurato Scipio.
Nel frattempo è stata aperta anche una commissione di inchiesta ministeriale i cui risultati saranno confrontati con quelli della relazione già in mano al procuratore.
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