Home Attualità Musica e parole d’integrazione nella Giornata modiale del rifugiato

Musica e parole d’integrazione nella Giornata modiale del rifugiato

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Arezzo – “Non c'è dolore più grande della perdita della terra natia”. E' questa frase di Euripide a caratterizzare l'appuntamento aretino della giornata mondiale del rifugiato, in programma nel pomeriggio e nella serata di sabato 9 luglio al Centro Giovani “Arezzo Factory” in via Masaccio. La giornata è stata organizzata dall'Arci insieme a Comune e Provincia ed alle associazioni di migranti presenti nel territorio provinciale. Ad Arezzo, grazie al progetto SPRAR, sono ospitati 15 stranieri titolari di permessi di soggiorno per richiesta di asilo politico, rifugiati o con permesso umanitario. “E' un'esperienza che sta funzionando davvero molto bene”, hanno affermato la Vicepresidente della Provincia Mirella Ricci e l'Assessore alle politiche per l'integrazione del Comune di Arezzo Stefania Magi. Il progetto va oltre fase dell'emergenza e prende in carico la persona nella sua totalità, garantendole un sostegno nel lungo e faticoso percorso verso l’integrazione. In particolare gli operatori si occupano della facilitazione all’accesso alla sanità, dell’inserimento abitativo e lavorativo degli ospiti. Inoltre i beneficiari del progetto sono inseriti in una delle scuole di italiano presenti sul territorio, tra le quali la Scuola di italiano dell’Arci di Arezzo, in collaborazione con il Comune, offre 6 ore di lezione gratuita grazie all’impegno delle volontarie. “La parte più impegnativa, anche dal un punto di vista emotivo, resta comunque quella dell’ascolto – ha spiegato Francesco Romizi dell'Arci. Lavorare con donne e uomini che hanno subito migrazioni forzate e molto spesso accompagnate da violenze e torture, richiede una grande disponibilità all’ascolto e la messa in pratica di tutte quelle azioni che possano, almeno in parte, rimarginare le profonde ferite di queste persone. Spesso gli operatori si trovano a far fronte a problemi di difficile soluzione: ci sono donne che hanno figli malati nel paese di origine e che non rivedono da anni, ci sono figli che hanno lasciato i propri genitori in situazioni di forte disagio, spesso molto anziani e malati. Tutto questo provoca forti stati d’ansia nelle persone e il momento dell’ascolto e del supporto è la parte più delicata e più importante dell’intero progetto”. Particolarmente suggestiva l'organizzazione della giornata che, dopo i saluti istituzionali previsti alle ore 18, vedrà l'intervento di un partigiano dell'Anpi che racconterà la sua esperienza di rifugiato, racconti, musica e un buffet dal mondo ed uno spazio dedicato a cultura e pregiudizio curato dall'ArciGay di Arezzo. Previsti anche la mostra fotografica di Enzo Puca ed un mercatino multietnico. “Questa giornata è importante soprattutto in momenti come questi, nei quali riaffermare il valore dell'accoglienza nei confronti di chi fugge da situazioni critiche nei propri paesi è indispensabile – ha sostenuto Mirella Ricci. Il nostro obiettivo è quello di garantire un futuro che abbia il sapore del riscatto per queste persone, sia se ci saranno le condizioni per tornare nei propri paesi, sia se rimarranno qui da noi. Sarà, in sintesi, una giornata di affermazione di grandi principi, ma anche basata sul valore dello stare insieme”. Durante la conferenza stampa ci sono state testimonianze delle esperienze di associazioni di migranti, da quelli dell'America Latina a quelli dei paesi arabi, ed è stato illustrato da Tito Anisuzzaman, referente di Arci immigrazione, il ricco programma anche musicale, con le orchestre multietniche di Arezzo e del Casentino che per la prima volta si esibiranno insieme. “Arezzo è una città accogliente, consapevole del fatto che la presenza di etnie e culture diverse è un'opportunità di sviluppo per tutti – ha sottolineato l'Assessore alle politiche per l'integrazione del Comune di Arezzo Stefania Magi. Lo dimostrano i dati del recente rapporto sulla Toscana del Censis: la maggioranza dei nostri concittadini ritiene l'immigrazione utile. Arezzo rende quindi onore ai suoi ospiti celebrando la giornata mondiale del rifugiato nel centro giovani Arezzo Factory, con racconti e musica di italiani e stranieri ai quali invitiamo tutti a partecipare”, ha concluso l'Assessore Magi.