Arezzo – Nascondeva in casa un arsenale. Armi, anche costruite artigianalmente, e strumenti per fabbricarle o alterarle. Non solo anche munizioni e degli schizzi con disegnati ingressi di ufficili postali o banche (non è noto se locali), con tanto di rappresentazione di un carrello per spostare i vasi che di solito vengono posizionati davanti alle entrate degli Istituti di credito. Delle "piantine", ritiene la questura, per mettere a segno delle rapine. Ecco quanto trovato all'alba di questa mattina nascosto nella camera da letto di un 41enne nella casa in cui viveva con la madre, in Valdichiana, pur essendo originari della Capitale. Ad entrare in azione sono stati gli uomini della squadra mobile aretina, guidati da Isadora Brozzi, in seguito ad un ordine di perquisizione emesso dalla procura di Roma. I poliziotti hanno trovato le armi, gli strumenti per modificarle e fabbricarle tra cui delle canne per realizzare pistole, una bomba a mano finta ed anche un silenziatore. Tra i documenti, inoltre, c'era anche il tesserino con tanto di placca del quale un poliziotto romano ne aveva denunciato lo smarrimento nel 2008. "Importante è stato soprattutto il ritrovamento degli schizzi relativi alle banche e gli uffici postali che con tutta probabilità erano schemi per fare delle rapine. Quindi l'operazione ha avuto importanza anche dal punto di vista della prevenzione". Ha sottolineato Isadora Brozzi, capo della squadra mobile aretina.
Nei confronti del 41enne, con precedenti per droga e reati legati sempre alla produzione e modifica di armi, è stato anche attuato per la prima volta il decreto legislativo 204/2010, entrato in vigore lo scorso primo luglio, che come ha spiegato sempre la dottoressa Brozzi: "Inasprisce la normativa contro la detenzione illecita delle armi". L'arrestato è stato condotto nel carcere fiorentino di Sollicciano.