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Nuovo bombardamento su Brega

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Tripoli, 4 mar. – (Aki) – L'aviazione di Tripoli ha bombardato di nuovo il terminal petrolifero di Brega, la città della Libia orientale teatro di duri scontri tra le milizie fedeli al colonnello Muammar Gheddafi e i rivoltosi. Lo ha riferito l'emittente 'al-Arabiya'. Già ieri l'esercito aveva bombardato i dintorni di Brega, colpendo in particolare alcune postazioni dei ribelli. Una eventuale opzione militare in Libia "non è da considerare con leggerezza". Lo ha detto il ministro degli Esteri Franco Frattini, rispondendo a una domanda nel corso dell'intervista a Radio 24. "Evidentemente -ha proseguito- ci vogliono mandati precisi del Consiglio di sicurezza, della Nato, ma soprattutto abbiamo sentito le parole molto chiare della Lega araba" la quale "ha detto con assoluta chiarezza: 'gli occidentali non entrino con militari, con eserciti, con forze armate'. Solo chi non conosca per niente il mondo arabo – ha affermato Frattini – può parlare con leggerezza di un'azione nel cuore del mondo arabo da parte di militari occidentali".
Quanto a Gheddafi, non è più un interlocutore possibile, ha considerato il ministro, "lo ha detto l'intera comunità internazionale, si tratta di una persona, lui stesso e la sua famiglia – ha sottolineato Frattini – sottoposti a sanzioni gravi dal Consiglio di sicurezza dell'Onu". "Stiamo aiutando il popolo libico", ha proseguito il titolare della Farnesina, ma il trattato Italia-Libia "è giuridicamente sospeso perché, semplicemente, viene meno un interlocutore". "Un trattato si firma tra due governi, ma resta in vigore tra due Stati – ha sottolineato il ministro – Ho detto con grande chiarezza che non deve essere annullato, deve considerarsi sospeso, perché noi speriamo presto in una nuova Libia e quel trattato deve riprendere vigore". Al via nel frattempo la missione italiana che porterà aiuti a Bengasi e che allestirà un campo in Tunisia al confine con la Libia.
Intanto il presidente del Venezuela, Hugo Chavez, ha affermato che la sua proposta di mediazione nella crisi libica e' stata accettata da Muammar Gheddafi. Intervenendo a un incontro politico, Chavez ha detto di aver parlato al telefono con il Colonnello. "Mi ha detto – ha affermato Chavez- che accettava la commissione". Gheddafi si è detto disponibile alla mediazione di una commissione internazionale che comprenda le Nazioni Unite "in modo che l'Onu -ha aggiunto Chavez- si renda conto di cosa sta realmente succedendo prima di trarre conclusioni e attaccare il popolo libico".

Articlolo scritto da: Adnkronos