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Organici inadeguati: di nuovo sciopero alla stazione di Arezzo

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Organici inadeguati: di nuovo sciopero alla stazione di Arezzo

Arezzo – Il primo sciopero era stato il 12 gennaio. Il secondo sarà dalle ore 21 del 16 alla stessa ora del 17 febbraio. Si asterranno dal lavoro, su iniziativa della Filt Cgil, il personale di manovra Trenitalia e gli addetti alla circolazione Rfi della stazione di Arezzo.
“Ci auguravamo che dopo il primo sciopero e dopo l’interrogazione parlamentare dei deputati aretini Mattesini e Nannicini, le due aziende avrebbero compreso la necessità di dare una risposta alla fortissima carenza di organici – commenta Bruno Centobelli, della Filt Cgil di Arezzo. Così non è stato. Anzi, la risposta del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, evidentemente ispirata da Trenitalia e Rfi, conferma che non c’è alcuna volontà di apertura al confronto. Da qui la nostra decisione di un nuovo sciopero di 24 ore tra il 16 e il 17 febbraio”
Il Ministero conferma quindi che tutto va bene e le Ferrovie dello Stato Spa dichiarano, anzi “garantiscono” che “non è ravvisabile alcun rischio di declassamento … della stazione di Arezzo né risulta alcuna conseguenza in termini di funzionalità con presunta conseguente scelta di marginalizzazione”.
Secondo la Filt Cgil, invece, sia il Ministero che le Ferrovie “deragliano” dai binari della realtà. “I nostri interlocutori sembrano considerare il personale necessario solo sulla base di un teorico e perfetto funzionamento dell’intero sistema del trasporto ferroviario. Per di più sembrano parametrare le necessità sulla base delle ore notturne. Così non è. Nella stazione di Arezzo continuano a mancare 3 capistazione e 2 manovratori. Una serie di attività non possono essere fatte da un solo operatore, come accade oggi, senza mettere in discussione la sicurezza . Analoghi problemi di eccessivi carichi di lavoro hanno i capistazione che sono chiamati a regolare un traffico che vede la presenza di più vettori ferroviari. E quindi la necessità di avere sotto controllo e rispettare procedure diverse. Aziende e Ministero sono perfettamente consapevoli che gli attuali organici non sono in grado di affrontare la benché minima situazione anomala che può verificarsi. Potrebbero aver ragione se non fosse per un particolare di non scarso rilievo che tutti gli utenti delle ferrovie conoscono: le situazioni anomale non sono l’eccezione ma, purtroppo spesso, la regola nelle ferrovie italiane”.

Articlolo scritto da: CGIL Arezzo