Roma, 31 mar. (Adnkronos/Ign) – Nuovo passo del governo in chiave 'anti-scalate'. Il Consiglio dei Ministri ha autorizzato il ministro dell'Economia e delle finanze, si legge nella nota di Palazzo Chigi, "a predisporre ed attivare strumenti di finanziamento e capitalizzazione, analoghi a quelli in essere in altri Paesi europei, strumenti mirati ad assumere partecipazioni in società di interesse nazionale rilevante in termini di strategicità del settore, di livelli occupazionali, etc".
Parmalat, si puntualizza, "è inclusa nella casistica di cui sopra". Intanto, Lactalis, che detiene una quota pari a quasi 29% del capitale del gruppo di Collecchio, ritiene "che il suo ingresso nel capitale di Parmalat non possa essere considerato come una acquisizione del controllo della Parmalat ai sensi del regolamento sul controllo delle concentrazioni, e che, pertanto, non vi sia la necessità di procedere ad una notifica preventiva". Comunque, spiega Lactalis in comunicato ufficiale, "il medesimo regolamento prevede, per il caso in cui sussista un passaggio di controllo, possibilita' di deroga all'obbligo di notifica preventiva".
Lactalis fa sapere anche che "ha sempre offerto la propria disponibilità a dialogare con altri azionisti interessati allo sviluppo industriale di Parmalat, nell'interesse dell'azienda e dei suoi collaboratori" e che "ha sempre dichiarato l'intenzione di voler concorrere allo sviluppo di Parmalat nel quadro di un piano industriale di lungo termine che prevede l'integrità del gruppo Parmalat così come oggi strutturato, nessuna delocalizzazione, la centralità della filiera agro-alimentare italiana, il rispetto del legame con il territorio e la valorizzazione delle competenze del management e di tutti i dipendenti". Con ciò, il Gruppo francese conferma di aver avuto contatti con il Gabinetto del Commissario alla Concorrenza Almunia per aggiornarlo sugli sviluppi della sua entrata nel capitale di Parmalat.

Articlolo scritto da: Adnkronos