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Pastori: 5mila fan su Facebook per pagina ‘Adotta una pecora’

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Pastori: 5mila fan su Facebook per pagina ‘Adotta una pecora’

L'Aquila, 3 giu. (Labitalia) – Tra transumanza, tosatura, nascita di agnellini o maialini, i pastori di oggi, con una mano seguono il gregge e con l'altra si destreggiano tra Blackberry e Twitter, per aggiornare in tempo reale la loro platea di fan. "La pagina Facebook del progetto 'Adotta una pecora' ha raggiunto in questi giorni la ragguardevole cifra di cinquemila fan, con una ricchezza di contatti e di costante informazione sulle attività nella Valle, a tutto vantaggio del turismo e dello sviluppo della Regione Abruzzo". Così Nunzio Marcelli, presidente dell'Arpo (Associazione regionale produttori ovicaprini), annuncia la diffusione anche via web dell'iniziativa che propone l''adozione a distanza' di una pecora in cambio della fornitura di prodotti genuini.
Ma Marcelli non manca di denunciare che "le piccole aziende tradizionali sul territorio stanno sempre più chiudendo i battenti". E le istituzioni non sembrano interessate, disperdendo così, aggiunge Marcelli, "un patrimonio e la possibilità di mantenere identità e indipendenza"."Non abbiamo nemmeno l'onore -dice- di essere ricevuti dal prefetto e dall'assessore regionale, ai quali abbiamo presentato delle proposte ma che evidentemente non sono interessati al nostro settore, ma solo ad attingere a nuovi fondi europei".
L'Arpo, informa una nota di Marcelli, "ha inviato una serie di proposte sia per la tutela dei grandi selvatici, e in particolare lupo e orso, che per garantire la continuità delle aziende tradizionali sul territorio e per riconoscere il loro ruolo di presidi sul territorio, un territorio che proprio grazie a queste attività si è conservato per secoli, ben prima dell'esistenza di riserve e parchi". "Sembra che l'obiettivo dei nostri amministratori nei vari enti -commenta Marcelli- sia di far scomparire questo mondo: in questo modo, si sacrifica anche la capacità autonoma del territorio di produrre ricchezza, che l'inventiva dei pastori ha messo a frutto associandola, grazie agli strumenti di comunicazione sul web, a un turismo sempre più attento all'eticità, all'identità, alla genuinità delle proposte e dei prodotti".
Nonostante il suo valore aggiunto, aggiunge Marcelli, quello della pastorizia "resta il fanalino di coda delle politiche regionali". "Evidentemente si preferisce investire altrove -conclude- e lasciare che sempre più aziende chiudano, che sparisca un intero mondo; forse a qualcuno torna utile far credere che l'unico modo per tutelare l'orso e il lupo sia fare dell'Abruzzo uno zoo a cielo aperto, attingendo così a fondi europei e nazionali, e impedendo a chi da sempre convive con questi selvatici di continuare a svolgere la sua funzione".

Articlolo scritto da: Adnkronos