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Percorso oncologico della mammella

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Percorso oncologico della mammella

Arezzo – Rivedere, passo dopo passo, tutto il percorso assistenziale dedicato ai tumori della mammella, istituzione di una équipe chirurgica ed una lista operatoria unica, formazione di un pool multidisciplinare di professionisti, reperimento di competenze qualificate nel settore della chirurgia plastica ricostruttiva. Infine, entro un anno, costituzione di una Unità Multidisciplinare di Senologia (breast unit) in grado di operare nei presidi ospedalieri di Arezzo e Montevarchi. E’ questo l’obiettivo che la Asl si è data per migliorare l’assistenza alle donne affette da un tumore al seno.

Quella dei tumori al seno è la neoplasia più frequente nel sesso femminile, rappresenta il 25 per cento di tutti i tumori femminili e colpisce, mediamente, una donna su dieci. Quasi tutte le donne affette da questa patologia, indipendentemente dallo stadio di avanzamento, subiscono un intervento chirurgico per rimuovere i tessuti malati.

I numeri aretini
Duecentonovanta, tante sono state nel corso del 2009 le donne aretine sottoposte ad intervento chirurgico di mastectomia (103 totali e 187 subtotali), cioè di asportazione della mammella per tumore maligno. Un intervento che conta numerose varianti, più o meno demolitive, che vengono eseguite a seconda della gravità della malattia di base e dell'estensione del tumore.
La maggior parte di queste donne (181) si è rivolta agli ospedali aretini, in 7 hanno scelto case di cura private, 66 altre Asl della regione, mentre 36 sono quelle che hanno scelto strutture extraregionali.

"Numeri importanti in rapporto alla popolazione aretina – afferma il dg Enrico Desideri – che ci hanno spinto ad una analisi attenta di tutto il percorso oncologico della mammella. Dalla fase diagnostica di primo livello (screening) a quella di secondo livello (diagnostica per immagini e prelievo bioptico), alla consegna del referto, sino alle fasi prechirurgiche, chirugiche e di follow-up. La direzione sanitaria, anche alla luce delle direttive fornite dall'Istituto Toscano Tumori circa la costituzione in ogni azienda di unità multidisciplinari di senologia, ha realizzato una serie di incontri con tutti i nostri professionisti coinvolti in questo percorso assistenziale, mettendo a fuoco i suoi punti di forza (primo e secondo livello diagnostico) e di sofferenza (fasi prettamente chirurgiche), arrivando quindi alla individuazione delle azioni di miglioramento necessarie. Ne è scaturito – precisa Desideri – un progetto di revisione di questa attività, da attuare in via preliminare alla costituzione della Unità Multidisciplinare di Senolagia (chiamata anche breast unit)".

Il progetto
Il progetto messo a punto dalla Asl prevede una fase transitoria di un anno e poggia sulla costituzione di una équipe chirurgica unica, al momento composta dal 4 professionisti (Giuseppe Cariti, Tommaso Amato, Renato Mandarano, Francesco Renzi). L'équipe, coordinata dal dottor Giuseppe Cariti, direttore della U.O. di Ostetricia e Ginecologia del San Donato, opererà nei presidi ospedalieri di Arezzo e Montevarchi, sulla base di una lista di attesa "unica", alimentata esclusivamente dall'ambulatorio del Gruppo Oncologico Multidiscipinare per i tumori della mammella, a cui saranno inviate tutte le pazienti di nuova diagnosi.

Contemporaneamente, il direttore del dipartimento di medicina e chirurgia, Fabio Sbrana, predisporrà uno specifico piano di formazione di un gruppo di operatori da lui stesso individuati, con l'obiettivo di sviluppare le necessarie competenze tecniche nell'ambito della chirurgia oncologica mammaria. A Sbrana è stato affidato anche il compito di individuare un chirurgo plastico di riconosciuta esperienza in campo senologico, che possa affiancare il gruppo di chirurghi aziendali e far crescere le competenze nel settore della ricostruzione della mammella.